[Gfoss] Gis cloud

Fabio D'Ovidio fabiodovidio a gmail.com
Gio 27 Maggio 2010 09:49:11 CEST


Secondo me se un servizio e\o un prodotto è ben fatto, intuitivo, 
innovativo tanto da far "commuovere", il discorso sulle licenze rischia 
di farci diventare tutti un pò miopi.
Siamo d'accordo sull'adozione del software libero. Ok. Ma non è questo 
il punto.

GFOSS deve promuovere il software libero e le 4 libertà, ma è pur vero 
che al di la delle licenze è necessario confrontarsi col mondo esterno e 
capire cosa offre il mercato oggi per essere competitivi oltre che liberi.

Nessuna polemica quindi alla Comunità ed al Presidente, solo una 
nota...a mio avviso doverosa.
GFOSS deve essere aperta al confronto se vuole migliorarsi.

Saluti.

Fabio D'Ovidio

a.furieri a lqt.it ha scritto:
> On Thu, 27 May 2010 01:39:07 +0200, Luca Delucchi wrote
>   
>> Il 26 maggio 2010 11.26, Filippo <perscrivermi a gmail.com> ha scritto:
>>     
>>> Sembra un progetto interessante....
>>> http://www.giscloud.com/
>>> http://www.giscloud.com/about/gis-cloud-faq/
>>>       
>> sarebbe anche interessante ma non mi sembra essere software libero,
>> leggete un po' qui [0], io ci ho dato solo un'occhiata ma direi che 
>> la licenza non è molto open
>>
>>     
>
> direi che Luca ha ragione: si tratta di una licenza 
> assolutamente chiusa. 
> cioè esattamente il contrario di ciò che noi come 
> associazione GFOSS.it intendiamo promuovere.
>
> colgo l'occasione per ribadire pedantemente un concetto:
> software libero significa software che rispetta e tutela 
> le quattro libertà fondamentali
>
> 1) libertà incondizionata di eseguire il programma
> 2) libertà di studiare come funziona il programma,
>    eventualmente modificandolo a proprio piacere
> 3) libertà di redistribuire copie del programma
>    originale a chicchessia
> 4) libertà di distribuire copie delle proprie
>    versioni modificate derivate dal programma base
>
> quindi quando una licenza viola anche una sola di queste
> quattro libertà fondamentali, *NON* è software libero: 
> al massimo può essere software gratuito.
>
> ma il software gratuito e non libero deve comunque
> essere considerato come software proprietario a tutti
> gli effetti.
> e forse è addirittura più pericoloso ed insidioso del 
> sw proprietario "classico", dato che nega le libertà 
> fondamentali in modo ancora più accattivante e subdolo. 
>
> “Free software” is a matter of liberty, not price. 
> To understand the concept, you should think of “free” 
> as in “free speech,” not as in “free beer".
>
> scusate il "pippone", ma repetita juvant.
>
> ciao Sandro
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