[Gfoss] FOSS e la crisi internazionale

Andrea Zagli azagli a libero.it
Mar 24 Mar 2009 15:08:41 CET


Il giorno lun 23 mar 2009 18:00:19 CET, luca menini ha scritto:
> Il 23 marzo 2009 15.32, Andrea Zagli <azagli a libero.it> ha scritto:
>> a chi organizza i sistemi informativi (ma il discorso vale per qualunque
>> settore) non interessa molto l'efficienza (di qualunque tipo si parli) ma
>> solo avere meno problemi possibile; e se questo vuol dire spendere molte
>> migliaia di euro in piu'... va bene cosi', tanto non devono guadagnarseli
>> qui soldi che hanno a disposizione
>
> Al di la' di efficienza ed efficacia, si lavora sul rapporto valore/costo.
> Si puo' quindi sia massimizzare il valore che minimizzare i costi.
>
> Chi lavora nei sistemi informativi (pubblico o privato e' uguale) e
> non e' un "pazzo suicida" ha una regola principale: "non crearsi
> problemi, ce ne sono gia' tanti".
> Quindi la regola operativa e': "se una cosa funziona non si tocca".
>
> In quel 20-30% di innovazioni all'anno che si possono/devono fare,
> quindi c'e' spazio.
> Oggi la crisi inoltre obblighera' a due cose:
> - aguzzare l'ingegno;
> - prepararsi per quando la crisi sara' passata.
>
> In questo il software libero puo' essere visto come una risorsa.

per il settore privato sicuramente e' cosi' perche' hanno chiaro che i  
soldi si sudano; nel pubblico ti posso garantire che non per tutti e'  
cosi' (e secondo la mia piccola esperienza siamo molto vicini al 100%)

nel pubblico (ripeto: sempre per quanto riguarda la mia piccola  
esperienza) quando mancano i soldi le cose non si fanno punto e basta,  
non si aguzza l'ingegno per trovare una soluzione e nemmeno si pensa a  
massimizzare il valore e minimizzare i costi



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