[Gfoss] FOSS e la crisi internazionale

luca menini menini.luca a gmail.com
Lun 23 Mar 2009 18:00:19 CET


Il 23 marzo 2009 15.32, Andrea Zagli <azagli a libero.it> ha scritto:
> a chi organizza i sistemi informativi (ma il discorso vale per qualunque
> settore) non interessa molto l'efficienza (di qualunque tipo si parli) ma
> solo avere meno problemi possibile; e se questo vuol dire spendere molte
> migliaia di euro in piu'... va bene cosi', tanto non devono guadagnarseli
> qui soldi che hanno a disposizione
>

Al di la' di efficienza ed efficacia, si lavora sul rapporto valore/costo.
Si puo' quindi sia massimizzare il valore che minimizzare i costi.

Chi lavora nei sistemi informativi (pubblico o privato e' uguale) e
non e' un "pazzo suicida" ha una regola principale: "non crearsi
problemi, ce ne sono gia' tanti".
Quindi la regola operativa e': "se una cosa funziona non si tocca".

In quel 20-30% di innovazioni all'anno che si possono/devono fare,
quindi c'e' spazio.
Oggi la crisi inoltre obblighera' a due cose:
- aguzzare l'ingegno;
- prepararsi per quando la crisi sara' passata.

In questo il software libero puo' essere visto come una risorsa.

Ciao.
luca

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