[Gfoss] Sardegna: come si fa ad ammazzare l'Open Source

Cassiel raffaele.morelli a gmail.com
Gio 12 Mar 2009 12:13:21 CET


Mi domando dove tu abbia dedotto che le mie considerazioni erano indirizzate
al caso della regione Sardegna, visto che ho parlato di PA. Il resto del
discorso è poi completamente su un altro livello.

Se leggi bene quel che ho scritto senza dare interpretazioni soggettive
capirai che il mio discorso era ben altro, ovvero: il bando è quello di una
PA, non è il bando ad uccidere l'opensource ma la mentalità di chi lavora e
di chi "comanda".

Saluti
r


Il giorno 12 marzo 2009 12.05, Luisa Manigas
<lmanigas a regione.sardegna.it>ha scritto:

>  Ciao a tutti.
> Mi introduco nel discorso solo adesso, pur lavorando proprio nel servizio
> che il bando incriminato l'ha pubblicato, perchè purtroppo, troppo presa a
> ricavarmi la mia nicchia di potere, fare con pressapochismo i miei comodi
> nonchè i miei lavori di basso profilo (un eufemismo), ero incapace di
> occuparmi di un certo tipo di cultura (deduco troppo elevata per noi comuni
> impiegati nelle pubbliche amministrazioni). Ah dimenticavo, stavo anche
> mettendomi in contatto con gli amici di turno a cui faremo vincere le gare
> (faccio notare che con una frase del tipo "se un amico del dirigente di
> turno deve vincere la gara, beh... la vincerà" si può anche essere querelati
> per diffamazione).
>
> Detto questo:
> - mi chiedo se ancora si crede che nelle pubbliche amministrazioni gli
> impiegati vivacchino per le 6 canoniche ore, in cerca del pulsante da
> premere per accendere questi apparecchi sconosciuti detti computer. Se
> avessimo tempo da buttare per ospitare soggetti esterni presso gli uffici,
> sarei davvero ben lieta e orgogliosa di mostrare che profili professionali
> di alto livello collaborano con noi, e soprattutto quali risultati si
> producono;
> - i bandi che pubblichiamo sono tutti redatti in accordo con le leggi in
> materia di appalti pubblici; se a qualcuno non stanno bene le leggi può
> sempre raccogliere 500mila firme e indire un referendum per modificarle;
> - il criterio economico è solo UNO dei diversi criteri con cui si valutano
> i professionisti o le aziende nello stilare le graduatorie; professionalità
> e curriculum hanno molto più peso del criterio economico;
> - la produzione, da parte di un'azienda, di soluzioni informatiche che
> comportano un esteso utilizzo di sw opensource può costare ben più di
> 2milioni di euro, se l'azienda produce esattamente il prodotto che
> soddisfa il cliente.
>
> Infine se non aderissi alla cultura dell'open source non mi sarei iscritta
> all'associazione e non mi occuperei di studiare e informarmi per migliorare
> le mie competenze tecniche nel mio personale tempo libero.
>
> Gradirei infine il rispetto dei lavoratori delle publiche amminstrazioni,
> così come noi rispettiamo il lavoro dei liberi professionisti. Si parli
> guardando i risultati, e con cognizione di causa, per favore.
>
> Saluti
>
>
>  Luisa Manigas
> Regione Autonoma della Sardegna
> Servizio informativo e cartografico regionale
> Viale Trieste, 186
> 09123 Cagliari
> Tel: +39 070 6068081
> Fax: +39 070 6065813
> email: lmanigas a regione.sardegna.it
>
>
>
>
>
> ----- Original Message -----
> *From:* Cassiel <raffaele.morelli a gmail.com>
> *To:* gfoss a faunalia.it
> *Sent:* Thursday, March 12, 2009 10:19 AM
> *Subject:* Re: [Gfoss] Sardegna: come si fa ad ammazzare l'Open Source
>
> Ciao a tutti.
>
> Il bando della regione sardegna non mi stupisce affatto trattandosi di una
> PA, dove ognuno può ricavarsi una nicchia di potere, fare i propri comodi
> nonché lavori di basso profilo (un eufemismo) anche utilizzando FOSS.
>
> Per cui, IMHO, l'open source non viene e non verrà certamente ucciso da
> bandi di quel tipo, bensì dalla incapacità di diffondere un certo tipo di
> cultura all'interno e tra gli addetti ai lavori... e anche dall'opportunismo
> bieco di alcuni che lavorano nel settore, sia dell'opensource che del soft
> proprietario devo dire.
>
> Esiste il pressapoco anche in matematica, figuriamoci quanto vale una
> generalizzazione nell'ambito della PA.
> Un bando di quel genere vale come il "due di coppe quando la regnante è
> spade", se un amico del dirigente di turno deve vincere la gara, beh... la
> vincerà, opensource o proprietario.
>
> Possiamo fare retorica buonista e inneggiare al FOSS ma sappiamo benissimo
> che il piatto non si riempie con gli ideali.
>
> r
>
>
> Il giorno 12 marzo 2009 9.47, Diego Fantoma <info a digitrip.it> ha scritto:
>
>> Ciao,
>>
>> forse hai colpito il problema.
>>
>> Ho fatto dei lavori per un ente locale in cui volevano a tutti i costi
>> software libero per questioni di costo (mah...). Pur essendo un fondatore di
>> un LUG, ho cercato di portarli su prodotti proprietari ma quando ho visto il
>> muro mi sono accordato nel girare i fondi dall'acquisto alla consulenza
>> (mia...).
>>
>> Ora, il progetto constava di due prodotti che si integravano: il primo
>> andava senza problemi e, anzi, erano molto soddisfatti. Il secondo invece è
>> stato un flop su cui ho perso centinaia di ore.
>>
>> Ma la stessa cosa può succedere anche con il software proprietario, perché
>> se scegli male il programma ti capita uguale.
>>
>> In entrambi i casi un prodotto blasonato regge, uno di nicchia no.
>>
>> La differenza è stata che avendo il problema, è stato fatto un grande
>> sforzo che ha prodotto una vera e propria formazione coatta sul campo, col
>> risultato che ora i tecnici hanno una maggiore competenza sui meccanismi
>> relativi a quell'ambito e sono capaci di scegliere il prodotto/servizio
>> giusto anche senza una consulenza esterna.
>>
>> Autolesionismo da parte mia? Forse, ma di sicuro rientra in quella tanto
>> sventolata condivisione delle conoscenze alla base del software libero.
>>
>> D'altra parte la prima libertà del FOSS è quella di non usarlo.
>>
>> ciao
>> d
>>
>>
>>
>> Luca Mandolesi ha scritto:
>>
>>>  Invece davanti ad un ente pubblico che ti risponde picche sull'uso del
>>> software libero perchè è poco stabile non si hanno garanzie di funzionamento
>>> ecc. quali esempi si possono portare. Io per esempio ora sto facendo un
>>> lavoro dove tra qgis, grass e gvsig me la cavicchio, ma i crash,
>>> comportamenti inaspettati, errori che potrebbero farmi fare danni ne trovo,
>>> e li trovo perchè tengo sempre l'atteggiamento di uno che sa che un OS è
>>> sempre in corso di sviluppo e qualche baco c'è e lo cerco pure per
>>> segnalarlo. Ma qualcuno che lavora nella pubblica amministrazione non ce lo
>>> vedo a dover rifare 4 5 volte un vettoriale perchè gli va in crash il
>>> programma o se si eliminano features l'indice si incasina. Qua mi par sempre
>>> di più che la PA cerchi ripari dietro garanzie contrattuali, più che altro,
>>> nel caso i sw facciano casini; da questo punto di vista i sw OS per loro
>>> natura non possono essere incatenati a logiche di assicurazioni all'uso,
>>> perchè il bello è che se c'è un bug si attiva una "macchina umana" per
>>> risolvere il problema e crescere insieme e non una trafila burocratica come,
>>> ahinoi, in Italia piace tanto fare.
>>>
>>> ciao
>>
>>
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