[Gfoss] Perché continuare a farsi del male?

[Antonio Falciano]

Stefano Costa ha scritto:
> Il giorno ven, 06/03/2009 alle 17.57 +0100, Antonio Falciano ha scritto:
>> Bella domanda! La prima affermazione e' un compromesso a volte
>> inevitabile specie in ambiente di produzione. La seconda e' invece un
>> dato di fatto: apparentemente cambia la forma ma non la sostanza,
>> tuttavia la pluralita' di soluzioni presenti, piuttosto che essere un
>> male, e' sinonimo di liberta' e di ampiezza di vedute. Il mondo e'
>> bello perche e' vario: se tutti utilizzassimo lo stesso software
>> libero, paradossalmente potremmo ricadere in qualcosa di analogo
>> all'oligopolio dei software proprietari attualmente in giro. Il
>> riutilizzo delle stesse librerie sotto altre forme, invece, fa parte
>> della stessa filosofia del software libero, aiuta a scovarne i bachi,
>> a creare nuovi strumenti, a sviluppare nuove idee... insomma, un po'
>> di sana competizione interna puo' spronare tutti a fare sempre meglio!
> 
> Antonio,
> complimenti per la supercazzola brematurata, la mia domanda era molto
> terra-terra però!

Se vuoi ti recito tutto l'Antani, ok? :)

> Se ho scelto di usare GVSIG (software GIS libero) invece di un analogo
> proprietario (es. ArcGIS), perché per le funzionalità che mancano a
> GVSIG dovrei usare l'analogo proprietario invece degli analoghi liberi
> (es. GRASS) che hanno quella funzionalità ?

ok, comprendo il tuo punto di vista... ma rovesciamo la situazione:
se io conoscessi solo esri e mi approcciassi ai GFOSS, che farei?
Gradualmente verificherei la fattibilità della migrazione, giusto?
Magari comincerei da gvSIG che è piuttosto esri-like e poi, dopo essermi
sufficientemente smaliziato, approderei anche molto ben volentieri a
GRASS. Non fa una grinza!

> Quanto all'oligopolio, cosa dire allora di librerie come GDAL che sono
> ampiamente utilizzate sia in ambito GFOSS che da alcuni (famosi e
> blasonati) software proprietari? Dovrebbe essere motivo di
> preoccupazione? Forse no.

Ma meno male che le usano tutti, altrimenti addio interoperabilità!

ciao
Antonio