[Gfoss] informazione scientifica libera
iacopo
iacopo a controgeografie.net
Lun 22 Giu 2009 14:47:03 CEST
On Monday 22 June 2009 13:22:53 Clara Tattoni wrote:
>>Le riviste purtroppo restano a pagamento, e la maggior parte degli
> > editors che compongono l'editorial board contribuiscono gratis.
> > Non conosco i costi di stampa su carta di una rivista, ma mi pare che si
> > aggirano attorno ai 3mila euro l'anno. L'abbonamento per un ente pubblico
> > (ad es. università) dovrebbe essere almeno 200 euro l'anno, per cui con
> > 20 abbonamenti (cioè 20 università in tutto il mondo) i costi dovrebbero
> > essere pareggiati
Se è per questo a molte riviste non importa minimamente la stampa. Un articolo
scaricato in PDF costa non meno di 18 euro per cui, con il solito conto, con
167 download sono già in attivo.
La realtà è che stiamo parlando di un'industria che si basa su un monopolio
assoluto: non entri in un lavoro accademico se non pubblichi sulle riviste
considerate "affidabili" nei curricula e le riviste sono considerate affidabili in
base a parametri utili alle riviste e non alla comunità.
In campo accademico chi valuta i curricula può pensarla come vuole, ma spesso
è legato proprio a quel mondo dell'editoria che critichiamo. In oltre il
controllo del flusso delle pubblicazioni è uno dei modi di controllare il
mercato della ricerca, un mercato troppo grosso per lasciare la presa.
C'è per finire un punto non di poco conto legato al copyright. Le pubblicazioni
sono l'unico patrimonio personale che un ricercatore può buttare sul tavolo
della roulette del lavoro. Come tutti i tavoli su cui si giocano partite
fondamentali non mancano i giocatori agguerriti, ma neanche i bari. Ci sono
casi di riviste anche prestigiose che hanno dovuto riconoscere di essersi
fatte sfuggire (vale a dire che hanno pubblicato) dei palesi plagi. Se a
questo si aggiungono tutti i casi non noti e non scoperti si arriva a capire
perché molti ricercatori puntino solo alle riviste considerate alle posizioni
alte nei punteggi per curricula e non siano per niente disponibili a rendere
visibili i propri contenuti liberamente o sotto forme di licenze tipo CC o
simili.
Provate ad entrare in una qualsiasi università ed a chiedere se vi danno una
copia in PDF non stampabile, non modificabile ecc. di una presentazione e
ditemi la percentuale di si.
Comunque dopo questa iniezione di ottimismo ho fatto un giro su DOAJ e mi sono
sentito meglio. Grazie per la segnalazione.
Iacopo Zetti
Maggiori informazioni sulla lista
Gfoss