[Gfoss] informazione scientifica libera

Piz piz.r a tiscali.it
Lun 22 Giu 2009 12:38:27 CEST


22/6/2009 11:18, Paolo Cavallini ha scritto:
> Salve.
> Un tema che mi pare molto vicino a GFOSS, e comunque di notevole
> rilevanza, e' quello della liberta' dell'informazione scientifica.
> Attualmente, i ricercatori offrono la propria conoscenza quasi sempre
> gratuitamente per la pubblicazione di articoli e libri; gli stessi, piu'
> o meno, offrono (di nuovo gratuitamente) la propria opera per realizzare
> un controllo di qualita' delle stesse. Questa informazione viene
> stampata (su carta o su pdf) per essere acquistata da universita' ed
> enti di ricerca.
> Ergo, c'e' un flusso di informazione fra un'universita' e l'altra, in
> cui chi spende e' il produttore di informazione, e chi guadagna e'
> l'impacchettatore. A me questo sembra paradossale, ma quello che e' piu'
> grave e' che l'impacchettatore rimane il depositario dell'informazione,
> che infatti non e' disponibile liberamente, con grave danno per i
> cittadini, che in fin dei conti pagano per la produzione di quella
> informazione, e non ne possono fruire se non attraverso i ricercatori, e
> pagando nuovamente. Inoltre (sorpresa!), le miriadi di giornali
> scientifici sono piano piano fagocitati dalle principali case "editrici"
> (soprattutto Springer e Elzevier, a quel che ne so), andando verso il
> solito vecchio mono o oligopolio.
> E' vero che ci sono riviste ad accesso aperto (vedi ad es.
> http://www.doaj.org/), ma lo stato di fatto complessivo mi pare scandaloso.
> Pareri?
> Saluti.

E non finisce qui
la valutazione della qualità di una rivista scientifica viene fatta 
utilizzando l'Impact Factor (IF) 
(http://admin-apps.isiknowledge.com/JCR/JCR),
 ma l'IF viene calcolato solo per le riviste monitorate dall'ISI, ma per 
essere monitorati bisogna pagare.
Un'alternativa open all'IF, con tanto di documentazione critica verso l'ISI, è 
PublishOrPerish (http://www.harzing.com/resources.htm#/pop.htm).

Le riviste purtroppo restano a pagamento, e la maggior parte degli editors che 
compongono l'editorial board contribuiscono gratis.
Non conosco i costi di stampa su carta di una rivista, ma mi pare che si 
aggirano attorno ai 3mila euro l'anno. L'abbonamento per un ente pubblico (ad 
es. università) dovrebbe essere almeno 200 euro l'anno, per cui con 20 
abbonamenti (cioè 20 università in tutto il mondo) i costi dovrebbero essere 
pareggiati

saluti
Roberto




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"- and you? What do you want?
 - now? To win and survive"
         (Rambo II)

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Il 5x1000 a favore dell'Universita' della Calabria significa investire nella ricerca.

L'UniCal, infatti, cosi' come negli anni passati, finalizzera' tutti i contributi che
ricevera' dal 5x1000 in nuove borse di studio per i giovani ricercatori. Il 5x1000,
come noto, non sostituisce l'8x1000 alle confessioni religiose ne' si aggiunge
a quanto dovrebbe comunque essere versato per legge.




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