[Gfoss] disperisone di risorse.. ex: qgis increasing.

Raffaele Morelli raffaele.morelli a gmail.com
Dom 14 Giu 2009 10:18:56 CEST


Scusa ma vedo che continui attribuirmi fesserie (deliranti) che invece
sono solo farina del tuo sacco, quindi per me il thread finisce qui.

saluti e buon riposo

-r

Il giorno 13 giugno 2009 23.38, Andrea Peri<peri.rtoscana a gmail.com> ha scritto:
>>In una PA, che "succhia" i soldi a tutti noi attraverso le tasse e che
>>idealmente dovrebbe poi redistribuire fino all'ultimo centesimo in
>>termini di beni e servizi per i cittadini, il concetto e la filosofia
>>dell'open source potrebbe entrare in gioco nei modi che auspicavo
>>nelle prime due mail.
>
> Interessante teoria,
>
> specie se si spinge all'estremo:
> ovvero un mondo senza tasse, senza servizi e senza una PA che li eroga.
> Sarebbe comunque allineato alle tue aspettative:
> "non dai nulla non ricevi nulla ne' chiedi nulla."
>
> Peccato per tutti quelli universitari con i C..fumanti, ma d'altronde
> in un mondo cosi' ideale chi vuole la laurea se la paga di tasca sua.
>
>>Furthermore, le universitā sono piene di gente con i "coglioni che gli
>>fumano" (vedi Netler per GRASS) pronta a fornire supporto altamente
>>specializzato in questo senso (e indovina a chi rispondono le
>>universitā?).
>
> Non conosco personalmente Netler, e pero' ritengo che sia una persona
> altamente competente e disponibile,
> ma proprio per questo non credo che meriti di essere coinvolto in certi esempi.
>
> Dire che tutti gli universitari sono come lui vuol dire banalizzare le
> capacita' del singolo.
> Ognuno e' responsabile per se' e i meriti sono suoi.
> I meriti di Netler vanno a Netler e solamente a lui.
>
> Piuttosto considera il seguente aspetto del problema:
> Ammettendo che le universita' siano piene di "C...fumanti",  come dici te,
> allora come mai i medesimi laureati non dovrebbero avere i medesimi
> "c..fumanti" quando entrano in una ditta ?
>
> In base a quale principio si dovrebbe dare fiducia al laureando o al
> neo-laureato che e' nell'ambito universitario e non andrebbe
> dato fiducia al neo-laureato che si presenta come professionista con
> partita iva o come dipendente di una ditta ?
>
> La realta' e' proprio opposta a quello che dici te.
> Attualmente siamo proprio nella situazione che mentre a una
> universita' e' teoricamente possibile dare fiducia a prescindere dalle
> reali capacita' dei cosidetti C..fumanti,
> proprio perche' trattasi di universita'.
>
> Se una persona con elevate capacita' (un C.. fumante come diresti te)
> si presentasse al di fuori di una universita' , con la partita iva per
> intendersi, per avere un lavoro nella PA dovrebbe partecipare a gara e
> vincerla , e per vincerla e' probabile che dovrebbe accontentarsi di
> meno soldi rispetto ad altri offerenti. Perche' per vincere una gara
> bisogna avere poche pretese.
>
> E' questo il punto .
> Perche' si guarda sempre alla dislocazione piuttosto che alla reale
> capacita' (alla qualita' come dicevo prima)
> L'universita' si', la ditta no.
> Caio si, Sempronio no.
> Il prodotto x si , il prodotto y no.
>
> Passando poi al tuo edificante esempio di gestione di servers....
>
>>Nota di pragmatismo: i cinque server che mantengo dal 2005 ospitano,
>>oltre a db server Postgres/Postgis, anche db server MySQL e nessuno si
>>č ancora presentato con la fattura... quelli di redmond volevano 7mila
>>€ per una licenza SQLServer.
>
> A parte il fatto che da come lo dici sembrerebbe che il ricorso a una
> soluzione GPL sia stato un ripiego:
> "si voleva usare sqlserver, ma volevano i soldi e allora abbiamo fatto
> ricorso a altro..."
>
> E gia' questo non mi trova daccordo. I softwares GPL non sono un
> ripiego ma devono essere valutati in sede di progetto alla stregua
> degli altri.
> E non essere un ripiego quando i fondi non sono sufficienti. Perche'
> significa aver sbagliato il progetto.
>
> Infatti e' evidente che se si ricorre a un  prodotto commerciale si
> deve pagare, esattamente come si deve pagare lo studente o il
> professionista che lavora per terza persone.
> E gia' questo e' un punto spinoso perche' spesso nelle universita' si
> tende a considerare lo studente manovalanza gratuita e quindi da
> sfruttare a man bassa.
> fare un progetto e dover rivedere le scelte perche' "volevano i soldi"
>  costringe a glissare per galanteria.
>
> Poi passando a esaminare nel dettaglio la tua affermazione faccio una premessa:
>
> Io non so' esattamente quale sia il tuo lavoro, ma capisco che ti
> ritieni un "numero uno" visto che ti fai un vanto di avere 5 macchine
> con almeno due DBMS differenti su di esse.
>
> Per cui permettimi di fare una disamina ipotetica della situazione che descrivi,
> solo per evidenziare, in linea teorica, che non sempre una situazione
> puo' essere un vanto, ma dipende da tante condizioni al contorno .
> E cosi' vale in generale, non si puo' dipingere le cose in bianco o in
> nero sulla base di poche nozioni superficiali.
>
> Intanto partirei con l'affermare che avere piu' dbms e' uno spreco
> alla stessa stregua di quelli che si dice sempre di disapprovare.
>
> Esattamente come se si tenesse su accesi piu' server gis-online , ad
> esempio un map-server e un geoserver o piu' application.servers.
>
> Se ne sceglie uno e si impegna tutte le risorse e le energie su di esso.
>
> Tornando alla situazione che descrivi con due dbms : postgres e mysql.
> E giusto perche' "quelli di redmond volevano i soldi" , senno' ce ne
> sarebbero stati tre .. :)
>
> Se li metti sulla stessa macchina riduci le risorse disponibili per
> ciascuno di essi, se li tieni su macchine differenti aumenti i costi
> di gestione.
>
> piu' backup, piu' rotture, piu' aggiornamenti, piu' contratti di
> manutenzione, etc...
>
> E poi peggio del peggio significa non poter contare sulla totale
> integrazione dei contenuti.
>
> Infatti se dei dati sono su un dbms MySQL e altri sono in un Postgres,
> non si possono mettere insieme in una analisi.
> Ovvero si perde il vantaggio di avere la massima sinergia possibile dai dati.
>
> Invece, avere tutti i dati in un unico dbms permette di avere la
> massima possibilita' di ricerca, di analisi etc...
>
> Insomma avere piu' dbms differenti non e' un bell'esempio di
> ottimizzazione di risorse e di efficienza di elaborazione  .....
>
> Questo succede quando chi commissione un lavoro non si preoccupa della
> integrazione dei sistemi.
> ma magari si limita a preoccuparsi che l'aggeggio sia GPL e tanto gli basta.
>
> Ma alla fine anche questo e' uno spreco , e denota una certa non
> curanza nel gestire i progetti, senza cercare quel valore aggiunto che
> e' rappresentato dall'avere tutto nel medesimo contenitore.
>
> Cioe' finisce per mettere il dubbio sulla effettiva "fumanza" degli
> attributi citati.
>
> Poi se si passa a ipotizzare le cause di questa situazione, puo' darsi
> che tutto sia dovuto semplicemente al fatto che
> si e' investito soldi e risorse su una piattaforma, poi per ragioni di
> varia opportunita' si e' passati a un'altra piattaforma e
> non si e' pensato di spostare gli applicativi, magari perche' tanto si
> tratta di roba gratuita e quindi tanto vale non spenderci sopra.
> Oppure semplicemente perche' essendoci un coacervo di persone che
> operano senza una relae sinergia, senza un coordinamento, senza una
> guida generale, ognuno fa un po' come gli pare e i risultati vanno
> nella direzione di una massima dispersione, con l'unico grande assunto
> "basta sia GPL".
>
> Una torre di babele GPL insomma.
>
> Ma scegliendo quindi di spendere tempo e risorse per tenere su
> entrambi, che in definitiva comporta anche questo delle spese e quindi
> uno spreco.
>
> Qindi come vedi gli sprechi sono sempre in agguato.
> E si possono avere anche restando strettamente nel mondo GPL.
> Non basta scegliere dei prodotti GPL per essere sicuri di non fare sprechi.
>
> Avere i dati sparpagliati in piu' dbms differenti porta a sprechi alla
> stessa stregue di quelli che si deplora per avere fatto ricorso a
> sistemi commerciali.
>
> Insomma io non ne farei un gran vanto...
>
> Magari sarebbe un vanto dire che si sta lavorando per portare tutto su
> una sola piattaforma.
> Questo si' che richiede capacita' decisionali e di previsione
> architetturale, oltre a una certa capacita' di gestire il porting.
> E quindi competenze sistemistiche, di sviluppo , di gestione dei
> progetti , delle persone, etc...
>
> Infine,
>
> Avere delle macchine in paiedi da qualche anno e' il minimo che si possa avere.
> Ci mancherebbe altro che tutti gli anni si cambiasse macchine o si
> ri-installasse i sistemi operativi, vorrebbe dire che si ha tempo da
> buttar via e si rudce il tempo di servizio dei servers.
>
> Ad esempio nel nostro parco macchine abbiamo una macchina che gira
> initerrottamente dal 1999 e va ancora bene.
> Pensa cosa significa aver su una macchina da 10 anni, che non ha mai
> dato molti problemi (l'ultimo reale problema lo ha dato 4 anni fa',
> con uno stop di 7 ore).
> Una macchina del genere diventa una certezza, un punto fermo, una cosa
> su cui si puo' sempre contare.
> Una cosa a cui si finisce per non voler piu' rinunciare sapendo che
> qualunque altra cosa prendesse il suo posto non potrebbe che fare
> peggio.
>
>
> Saluti,
>
>
>
> --
> ~~~~~~~~~~~~~~~~~
> §       Andrea              §
> §         Peri                 §
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