[Gfoss] [OT] Spesa media per licenze sw

GEOgrafica geografica a alice.it
Sab 17 Gen 2009 17:24:53 CET


Il giorno 17/gen/09, alle ore 12:07, Stefano Costa ha scritto:
>>
>
> Premesso che sono abbastanza d'accordo con le tue osservazioni  
> generali
> (vedi la mia e-mail precedente), ci sono alcuni passaggi che non mi
> tornano.

> Anzitutto ti faccio notare che Giuseppe aveva correttamente parlato di
>> "software proprietario" e non come hai scritto più volte tu
>> "commerciale". Ti invito a leggere uno dei numerosi testi presenti in
>> rete anche sul sito gfoss.it per capire la differenza tra i due  
>> concetti
>> e il motivo per cui non vanno confusi.
Si hai ragione. Pero' nell'articolo di Giuseppe il nocciolo della  
questione era il COSTO delle licenze, e il fatto che il sw open sia  
gratuito, quindi ritengo che quanto ho scritto sia comunque sensato  
anche se ho parlato sempre, in maniera formalmente non corretta, di  
software commerciale.

>
>
> Poi: teniamo presente che - per fortuna - non è una sola persona a
> doversi occupare di tutti gli strumenti elencati, quindi non  
> basteranno
> licenze singole se non per alcuni particolari software (ma un sistema
> operativo, una suite da ufficio e un programma di fotoritocco serve a
> tutti).

Certo, non lo nego. Io ragionavo sull'allestimento di un laboratorio  
con una postazione singola di ogni prodotto, cosi' come era stato  
impostato nel post originale di Giuseppe.
Esistono comunque, anche nel software proprietario, soluzioni bundle  
multilicenza e multiutente, licenze floating, utilizzabili un utente  
alla volta su piu' macchine.... insomma, esistono varie soluzioni, e  
spesso queste sono piu' convenienti delle versioni monoutente. In ogni  
caso non tutti i software servono a tutti allo stesso modo, e in un  
gruppo di lavoro non e' detto che se ci sono n operatori ci debbano  
essere n postazioni complete di tutti i software, cosi' come non  
servono n stazioni totali, n GPS, n distanziometri eccetera. Che il  
software di fotoritocco serva a tutti e' opinabile: magari ha piu'  
senso parlare di modularita'. Ad esempio, il 90% delle persone avra'  
bisogno di funzioni basiche per la gestione immagine, ottenibili con  
software inclusi nel SO (nessuno vieta di lavorare anche con MS  
Paint....) o magari utilizzando GIMP, mentre chi si occupa per la  
maggior parte del tempo di fotoritocco avra' necessita' di un tool  
piu' specifico e quindi per esempio non vorra' rinunciare a  
Photoshop... Tanto per fare un esempio come un altro.

> Per il tipo di ricerca che svolge il mio gruppo in università,
> mi servirebbe anche una piattaforma per analisi statistiche (Excel  
> *non*
> è un software statistico, ovviamente).

... su questo non so che dire. Cosa intendevi?
>
>
> Parzialmente collegato a questo tema, c'è anche da rimarcare
> l'importanza della formazione: per la mia tesi di laurea triennale,
> presso il DIBE di Genova ho imparato a usare Max. Se avessi voluto
> dedicarmi professionalmente al 3D, mi conveniva comprare un altro
> prodotto che non conoscevo, oppure comprare Max, più caro ma che già
> conoscevo?

E' da vedersi, dipende. Dipende da quello che ci devi fare, dalle  
funzionalita' che il software alternativo ti proponeva paragonate a  
quello che gia' conoscevi, dal tempo che avresti stimato di dover  
impiegare per formarti sul nuovo software, e dal budget a tua  
disposizione. In soldoni, dipende dal rapporto costi/benefici, che  
tiene conto di tutte queste variabili. E' il rapporto costi/benefici  
che guida anche, almeno nel mio caso, la scelta di una soluzione  
software proprietaria da una soluzione software open.

> Il software libero rivoluziona queste situazioni,
> permettendo a tutti di accedere a software di livello professionale
> senza limitazioni.

Capisco poco l'esempio applicato al discorso del 3d, potresti  
argomentare meglio? Se io prendo Blender, open, che tipo di approccio  
rivoluzionario ho rispetto al prendere Max, Lightwave, Maya o pinco  
pallo, proprietari, a parte il fatto che non lo pago? In ogni caso,  
devo comunque impararlo e diventare produttivo, ed investire quindi  
risorse, tempo e quindi denaro. Limitazioni ce ne sono sempre, non  
c'e' pezza, in un modo o in un altro. Alla fine per me conta, come  
gia' detto, il rapporto costi/benefici.
>
> Infine, non capisco perché, nell'ipotesi di utilizzare solo software
> proprietario, consideri l'idea di "ArcGIS che puoi certamente  
> sostituire
> con software opensource, oppure  con una combinazione di software open
> +commerciale".
Perche' io, in realta', ho preso in considerazione un'opzione  
"ibrida", dove cerco di allestire una postazione di lavoro nella  
maniera piu' funzionale e spendendo il meno possibile. Rispondendo a  
Giuseppe, che aveva fatto un conteggio su n software senza calcolare  
ArcGIS di cui non aveva avuto la quotazione, io ho detto che il suo  
conto era sovrabbondante di circa il 70%. Con i 7.000 euro che poteva  
risparmiare, in ogni caso non riesce certo a comperarsi ArcGIS.  Io  
ritengo che ci siano software proprietari che sia piu' conveniente  
utilizzare anche se proprietari e a pagamento, perche' il rapporto  
costi/benefici e' a loro favore. Nel caso di ArcGIS, ritengo che il  
rapporto costi/benefici sia molto piu' difficilmente a favore di  
ArcGIS e quindi suggerivo di trovare una soluzione opensource o  
ibrida. In particolare su un sw GIS complesso come ArcGIS mi aspetto  
di dover fare analisi complesse, e quindi di programmare, utilizzare  
tool avanzati eccetera: in questo caso, si', ha davvero senso  
ragionare sul mondo del sw libero, dove posso contare sulla  
possibilita di personalizzare lo strumento utilizzando il know-how  
della comunita'. Ma se il mio scopo e' caricare  shapefile su un  
geotiff, e magari fare una mappa tematica, cosa me ne faccio di ArcGIS?

> Tutti i software elencati da Giuseppe si possono
> sostituire con software libero, pur con alcune eccezioni.
Su questo, mi spiace, non sono d'accordo, anche se so bene che in  
questo gruppo di discussione questa idea e' predominante e ne e' anzi  
la filosofia di fondo. In ogni caso, pure qui dipende dalle specifiche  
necessita'.
A parte che c'e' anche un discorso di "affinita'" dell'utente con la  
metafora di un software e quindi di facilita' d'uso dello stesso - ci  
sono grafici che odiano Photoshop e la metafora Adobe: e' questione di  
forma mentis, e questa non si puo' imporre a nessuno, GIMP puo'  
sostituire Photoshop per un uso "medio", ma ti assicuro che alcune  
cose non riesci a farle con altrettanta comodita' e potenza. Inkscape  
non e' minimamente paragonabile a Illustrator, Freehand o CorelDraw.  
Flash non ha, semplicemente, alcuna corrispondenza nel mondo open.  
Dreamweaver, praticamente, pure (NVU e' fermo da molto tempo). A  
tutt'oggi non sono a conoscenza di un CAD 3d opensource con  
potenzialita' sufficienti per essere utilizzato professionalmente in  
certi ambiti, in particolare quello edilizio/architettonico (ben  
vengano indicazioni... non e' certo detto che io conosca tutto il  
mondo open).

Sempre pronto ad essere smentito, ma la mia filosofia e' quella di  
prendere cio' che mi e' piu' utile sia dal mondo open sia dal mondo  
del software proprietario. E per utile intendo cio' che mi fa fare le  
cose che mi servono con il miglior rapporto costi/benefici.

>
>> ma che si e' sempre disposti a buttare soldi in hardware che
>> diventa immediatamente obsoleto
>
> La mia esperienza è diversa. Potresti fare qualche esempio più  
> concreto
> in merito? È un argomento interessante.

Ho avuto esperienze di partecipazione a bandi di gara per forniture di  
attrezzature hardware, software e servizi ad Enti pubblici e  
Amministrazioni.
Con mio grande disappunto ho verificato come si blindasse fin da  
subito la fornitura di attrezzature a determinate specifiche,  
inviolabili e non aggiornabili, anche se, per esempio, i concorsi per  
l'assunzione del personale e la formazione sarebbero stati banditi due  
anni dopo. Sicche' l'ente si trovava, ad esempio, ad avere acquisito  
dei computer con determinate caratteristiche, del software senza  
contratto di aggiornamento, e a non avere i tecnici per utilizzare le  
attrezzature. Quando i tecnici sono stati assunti (uno di questi ero  
io), dopo due anni e passa, si doveva lavorare su hardware obsoleto, e  
il software non era piu' aggiornato, benche' le cifre coinvolte dal  
bando fossero decisamente importanti. Si sarebbe potuto sicuramente  
fare di meglio, in termini di costi/benefici! Ad esempio, si sarebbe  
potuto fare un contratto di assistenza e maintainance sul sw. Fare  
maintainance sull'hardware e' molto piu' complicato, ma in genere il  
"cliente" e' piu' disposto a spendere per un bene "materiale" (c'e'  
del ferro! della roba che pesa!) piuttosto che su un bene immateriale  
come un sw.
Mi e' anche capitato di dover fornire hardware ad un ente (assieme a  
software e formazione) e non sapere dove andarlo a pescare, perche'  
ormai uscito di produzione - ma il bando, scritto mesi e mesi prima,  
blindava la fornitura a quel determinato hardware, e non era valido  
nemmeno fornire un hardware piu' moderno. Semplicemente, non si  
poteva. Alla fine l'hardware richiesto e' stato comunque fornito, ma a  
un costo pari a quello che sarebbe stato necessario per fornire  
hardware migliore!
Probabilmente questi sono casi paradossali, ma sono convinto che siano  
casi isolati...

Ciao
Marco


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