[Gfoss] DRM: avevamo ragione noi

Piergiorgio Cipriano pg.cipriano a gmail.com
Mar 13 Gen 2009 09:01:45 CET


Scusate, ma dove sta scritto che GeoDRM debba per forza essere solo un
"inibitore"?
Ed essere usato solo come fosse una "porta blindata" (?) o come un
"cancello FAAC" (??).

Da OGC [1] si legge:
A major motivation for this effort is the need to manage the
"ownership obstacle to data sharing" in spatial data infrastructure
scenarios.
The GeoDRM RM defines the framework for web service mechanisms and
rights languages to articulate, manage and protect the rights of all
participants in the geographic information marketplace, including the
owners of intellectual property and the users who wish to use it. A
key aspect of the GeoDRM RM is that it is abstract, or general, rather
than specifying implementation details about types of agreements. Such
agreements might range from an open content sharing model to a
cost-recovery program of a public or government organization or a full
commercial vendor license model.

Quindi, essendo una specifica astratta può essere implementata
prevedendo anche open content.
E, pur sempre in astratto, INSPIRE NS Architecture [2] dà
un'illustrazione abbastanza chiara, a pag. 24 (Figure A-1: Frontiers
of Right Management).


[1] http://www.opengeospatial.org/standards/as/geodrmrm

[2] http://inspire.jrc.ec.europa.eu/reports/ImplementingRules/network/D3_5_INSPIRE_NS_Architecture_v3-0.pdf


pg


2009/1/11 Paolo Cavallini <cavallini a faunalia.it>:
> Giovanni Mascellani ha scritto:
>> Se invece si vogliono semplicemente proteggere dati dalla visione
>> altrui, a qualsiasi condizione, la risposta non è DRM, ma GPG (o
>> analoghi).
>
> Oltre il *come* si possano proteggere dei dati geografici, e se abbia
> senso farlo con i DRM, mi interessa capire *perche'* si dovrebbero
> inibire determinate azioni rispetto a un dato geografico.
> A parte gli omnipresenti problemi legati alla sicurezza (su cui si
> potrebbe dire molto), perche', che so, un comune dovrebbe limitare l'uso
> di un piano regolatore? O un parco i propri confini?
> Resto dell'idea che, a parte situazioni particolari, valutabili caso per
> caso (e in cui e' di solito meglio non distribuire il dato, se davvero
> e' cosi' segreto|pericoloso|ecc.), sia preferibile una diffusione libera
> ed aperta, per il bene di tutti.
> Figuriamoci che anche il catasto ha ammesso pubblicamente che l'apertura
> (per quanto relativa) dei propri archivi gli ha gia' giovato moltissimo.
> Salutoni!
> pc
> --
> Paolo Cavallini, see: * http://www.faunalia.it/pc *
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Piergiorgio Cipriano
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