[Gfoss] Salviamo la vecchia cartina

Andrea Peri peri.rtoscana a gmail.com
Mar 21 Apr 2009 00:48:33 CEST


Mi sono sempre chiesto come fosse stato possibile che con la caduta
dell' Impero Romano fossero andate perse delle conoscenza che
solo dopo svariati decenni sono state riprese.
Ne e' un esempio l'uso della calce. Ben noto nell'impero Romano e
completamente scordato e dimenticato nel primo medioevo.

Ma forse la risposta e' che se tale conoscenza fosse stata liberata e
divulgata non sarebbe andata persa.

Ma subito un altro dubbio mi viene alla mente:
E' piu' importante la conoscenza del materiale o la conoscenza del processo ?

E' sufficiente sapere gli ingredienti per produrre qualcosa o serve
anche una conoscenza del metodo da usare,
i tempi le dosi , le azioni da compiere ?

E allora se e' vero che "mutatis mutandis"... I dati bastano ?

E' sufficiente disporre degli ingredienti base per riuscire a produrre
una medicina, o il rischio e' che si finisca per produrre un inutile
sciroppone ?
Mi vengono alla mente i famigerati pseudo dottori che nel far-west dei
B-movie imperversavano nelle fiere di paese promettendo medicine
miracolose capaci
di risolvere qualunque male.

Certamente Gutemberg ebbe il merito della geniale intuizione dei
caratteri mobili,
ma la stampa esisteva gia', e gia' da tempo conviveva con i codici miniati .

Ognuno faceva il suo e nessuno osteggiava l'altro.

Anche perche' se si voleva mettere una cartina in una pagina, il
disegno sul master andava fatto a mano.
Poi lo si stampava in tante copie quante si voleva.
E anche con l'avvento di Gutemberg il processo rimase sostanzialmente
il medesimo.
Gutemberg con i suoi favolosi caratteri mobili interveniva solo nella
parte testuale .
Oggi si direbbe "alfanumerica".
Per dirla in termini moderni Gutemberg ha abbattuto i costi di stampa.
I caratteri mobili permettevano di essere riciclati e non andavano
tutte le volte ricreati.

ma la parte "mappe" rimane sempre in capo alla capacita' del maestro
incisore di saper realizzare il "master".

Comunque su una cosa concordo:

non mi risulta che a quei tempi vi fosse il copyright sui contenuti
dei testi miniati.
Altrimenti il buon Gutemberg avrebbe dovuto pagare il copyright :)

Sta di fatto che di Bibbie dai tempi di Gutemberg ad oggi ne siano
state stampate molte, ma il fatto che solo alcune sono realmente
riconosciute e citate come opere d'arte,
vuol dire che non basta avere un dato libero perche' il prodotto
finale sia buono e all'altezza delle aspettative.

Penso che lo stesso sia per i dati geografici (fatte le dovute proporzioni) .
Che siano liberi oppure no , la qualita' finale del prodotto offerto
dipende "da chi" e "da come".
Riuscire con un sistema di consultazione online a ottenere un
risultato comfrontabile con una mappa caertacea in termini di
simbolismi, grafia, posizionamenti dei testi ,
varieta' di etichette, barbette e campiture varie, spessori di linee ,
e cosi via, mi sembra molto difficile.

Se si dice che un gis-online permette una consultazione piu'
interattiva e dinamica e' in fin dei conti piu' veloce, posso essere
daccordo.
Ma se si dice che la qualita' dei sistemi gis-online e' tale che si
puo' fare a meno delle mappe cartacee allora non sono per niente
daccordo.



On Mon, Apr 20, 2009 at 07:13:05PM +0200, Andrea Peri wrote:
>* L'articolo si riferisce al confronto tra la cartine tradizionale e i
*>* sistemi GIS-online.
*



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