[Gfoss] Regione Toscana adotta OpenOffice

Enrico Guastaldi enrico.guastaldi a gmail.com
Sab 22 Nov 2008 13:30:32 CET


E' un buon inizio.
Visto che siamo in un periodo non proprio roseo, non sarebbe male se anche
altre istituzioni pubbliche che non hanno molti soldi come quella per cui
lavoro (Università di Siena) facesse anch'essa la scelta di passare all'open
source, iniziando almeno dai software base di ufficio, invece di pagare
inutilmente centinaia di migliaia di euro all'anno per mantenere licenze di
sw proprietari MS e Adobe, tanto per non far nomi.
Per quanto mi riguarda ho fatto il grande salto da windows (volutamente in
minuscolo) a Linux l'anno scorso, e non torno indietro. Sto cercando di fare
proseliti dal sistema operativo al sw os geo, ed ogni tanto ci riesco.
L'incontro con la PA di cui parlavo giorni fa è andato quasi come previsto:
loro erano carichi di preconcetti, e di nessuna voglia di cambiare, ma erano
stati obbligati dal loro direttore a fare un'indagine per migrare all'open
source.
Il risultato è stato che probabilmente continueranno a pagare inutilmente
licenze ESRI invece di pagare uno sviluppo per quello che serve loro
(potenziare l'editing multiutente in remoto del loro geodatabase
enterprise), ma quando ho fatto vedere poche cose sulla gestione dei dati in
locale attraverso GRASS+QGIS+R comunque si sono resi conto che forse
conviene loro aprire un po' gli occhi, quantomeno per i software desktop,
con la promessa di riparlarne fra qualche mese. Infatti, loro avevano
provato i gis os desktop un annetto fa, e si erano rifiutati di andare
avanti quando non avevano potuto "vestire" adeguatamente dei semplici file
shape puntuali con simbologia proporzionata al valore di una variabile. Dopo
avergli fatto notare che le cose sono cambiate (ho mostrato sia QGIS Kore
sia gvSIG) allora sono rimasti piacevolmente sorpresi. Uno dei miei
interlocutori è un esperto gis di vecchia data, odia ArcGIS 8 e successivi,
adora ArcInfo, piattaforma da cui siamo partiti entrambi lavorando insieme
anni fa. Per lui, quindi, sono importanti i calcoli, ma lo è anche la
grafica di un layer correttamente e complessamente vestito, oltre che un
buon layout di stampa. Ma si è reso conto dei grandi passi avanti fatti
dalla vecchia versione di QGIS che aveva lui (forse la 0.6, ma non si
ricordava bene) all'attuale 1.0. Ed è per questo quindi che fra pochi mesi
tenterò un nuovo assalto alla loro PA arroccata intorno a ESRI.
Scusatemi se sono stato prolisso.
Buon fine settimana.


-- 
Enrico Guastaldi
Centro di GeoTecnologie dell'Università degli Studi Siena,
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