[Gfoss] presentazione e nota su una email ricevuta dal PCN

christian pellegrin chripell a gmail.com
Ven 21 Nov 2008 09:18:02 CET


2008/11/20 Salvatore Costabile <sacostabile a yahoo.it>:
> Cari Colleghi,

Buongiorno,

> Passiamo adesso al concetto di proprietà del dato.

premetto di non essere un avvocato, quindi quelle che dico è solo un
mia opinione personale. Mi pare che questo tuo (passo subito al tu
come si usa normalmente in Rete) uso della parola "proprietà" è già di
per sé sbagliato o, quantomeno, denota un fraintendimento del
significato della email iniziale. Nessuno chiede la proprietà dei
dati, il che, oltre a essere moralmente ed eticamente sbagliato (non
siamo ladri!), è pure illegale visto che i diritti morali su un opera
sono, per la Legge italiana, inalienabili, imprescrittibili e
irrinunciabili. Tra questi diritti c'è pure il diritto di rivendicare
la paternità dell'opera.

Quello che si chiede è l'utilizzo di una licenza che permetta un uso
dei dati facile e produttivo. Faccio un esempio: sto lavorando al
riutilizzo della Carta Tecnica Regionale del Friuli Venezia Giulia in
escursionismo. Purtroppo la licenza mi impedisce di ripubblicarli
senza permesso della Regione che deve essere esposto insieme agli
stessi. E fin qui anche potrebbe andare (ho avuto un ottimo feedback
da parte degli addetti al servizio cartografico regionale, sempre
molto gentili e solerti nelle risposte!). Ma ora iniziano le
complicazioni. Probabilmente mi sarà richiesto di imporre a chi
scarica i dati di non divulgarli (altrimenti casca il palco e la
limitazione iniziale non ha senso): ma francamente non ho ne le
risorse ne la voglia di perseguire eventuali persone che lo fanno,
ovvero di fare lo sceriffo digitale. Per questo l'utilizzo dei dati è
fondamentalmente impossibile.

> Telerilevamento Ambientale (DTM, DSM, Immagini SAR, PS ecc) saranno serviti
> senza nessuna limitazione da parte del Portale Cartografcio Nazionale,
> avendo avuto per questi la totale proprietà del dato.

Da una parte è la notizia è ottima.

Ma, se per nessuna limitazione si intende porre i dati in pubblico
dominio, allora *non* sono d'accordo. In questi casi bisognerebbe
pensare ad una licenza come la CC 2.5 share-alike (in breve descritta
qua: http://creativecommons.org/licenses/by/2.5/deed.it o, in
legalese: http://creativecommons.org/licenses/by/2.5/it/legalcode). In
questo modo anche le opere derivate devono rimanere aperte a tutti e
nessuno può appropriarsene per il proprio esclusivo tornaconto
personale.

I dati sono e *devono* rimanere di proprietà dello Stato (visto che lo
Stato siamo tutti noi) ma devono pure essere disponibili a tutti per
arricchirli ed elaborarli ulteriormente, creando una conoscenza (e
quindi una ricchezza) diffusa. Almeno così la vedo io.

> Cosa diversa è per le Ortofoto dove esiste una licenza d'uso che limita
> l'uso.

purtroppo capita che si fanno errori, nessuno di noi è perfetto.
Quando una licenza è fatta non si torna indietro .... vale nel bene e
nel male.

> Quante sono le pubbliche amministrazioni che regalano o permettono
> l'appropriazione indebita delle ortofoto in Italia?

ci risiamo: la parola appropriazione indebita è fuori luogo.

> Comunque ad oggi le Amministrazioni che partecipano al Progetto del Sistema
> Cartografico Cooperante del Portale Cartografico Nazionale utilizzano le
> ortofoto in formato WMS  servite dal nostro sistema MapServer-PHP, senza
> nessun costo aggiuntivo per nessuno.

secondo me la questione costo è secondaria. Purtroppo tante volte si
fa confusione tra gratis e libero. Io lavoro con una ISDN, se fosse
possibile acquistare i geodati ad un prezzo sensato (con i costi della
cartografia topo negli altri paesi per capirsi) sarei il primo a
farlo!

> Inoltre la domanda che ho già posto in altre sedi è: ma sei i dati sono
> condivisi ed utilizzabili da chiunque è  a gran voce si contesta la
> proprietà, perchè poi si vuole a tutti i costi averne il possesso? perche
> qualsiasi cosa che si trova su intenet deve essere posseduta fisicamente da
> tutti?

essendo l'email iniziale mia vorrei ribadire che *non* chiedo di avere
il possesso dei dati! Ma chiedo che siano disponibili con una licenza
che permetta di costruire a partire da essi nuove applicazione,
arricchirli, correggerli quando serve, studiarli, renderli disponibili
in forme che ne valorizzino il contenuto per campi d'applicazione
particolari. Inoltre chiedo che, visto che sono stati ottenuti con le
nostre tasse, quindi sono un bene comune, la licenza preveda che chi
ne produca opere derivate sia tenuto a mantenerne la libertà.

In somma: non ci confonda con i feticisti del download che riempono
dvd e dvd di film, musica, etc. che non avranno mai il tempo per
vedere e sentire!

Ho come l'impressione che in fin dei conti gli obbiettivi siano comuni
ma non ci si capisca bene sugli strumenti per centrarli!

Nell'era digitale, se si limita la diffusione di un bene digitale, poi
si sviluppa un sottobosco di uso illegale dello stesso. Questo perché
la natura di tale dato include la riproducibilità a costi bassissimi
dello stesso (anzi costa di più limitarne la copia!). Invece la
liberazione dell'informazione (ovvero la distribuzione tramite una
licenza libera come le CC che ho citato) crea una comunità attorno ad
esso, lo arricchisce e permette persino lo sviluppo di un "business"
che ruota attorno ad esso. Vedi, per un esempio parallelo, il software
libero.

>
> Grazie

Grazie a te per aver risposto alla mia email!

-- 
Christian Pellegrin, see http://www.evolware.org/chri/
"Real Programmers don't play tennis, or any other sport which requires
you to change clothes. Mountain climbing is OK, and Real Programmers
wear their climbing boots to work in case a mountain should suddenly
spring up in the middle of the computer room."


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