[Gfoss] Qualita' dei dati e metainformazione - ex [qualità peggiore di quanto mi avevano detto]

Andrea Peri peri.rtoscana a gmail.com
Sab 26 Lug 2008 10:03:59 CEST


Proseguo il precedente intervento con una ulteriore delucidazione che
vuole essere solo un esempio di come si puo' cercare di limitare il
problema della qualita' del dato (non annullarlo).

>Ma potrei altrettanto citare come esempio i dati degli ambiti comunali
>della regione Toscana. In cui
>ogni singolo tratto di confine e' stato ricavato a seconda del dato
>disponibile, o da dato catastale a scale 1:2000 o da ctr 1:2000 o da
>ctr 1:10.000.
>Ovviamente un arco preso su una ctr 1:2.000 ha una precisione e
>aderenza alla realta' superiore rispetto a un dato preso su una scala
>1:10.000

In questa breve digressione faro' riferimento al sistema di regione
Toscana "GeoScopio" come strumento per poter osservare il dato.

Su Geoscopio (http://web.rete.toscana.it/sgr), si puo' osservare lo
strato dei comuni,
andando ad esempio sul servizio GeoBase e aprendo la cartella "ambiti
amministrativi" e a seguire la cartella comuni.

Al suo interno si puo' vedere due stratificazioni:
comuni(A) e comuni (L)
lLa prima e' una stratificazione areale, canonica nel caso di una
copertura quale e' quella dei comuni.
Pero' in questo caso interessa maggiormente la ccopertura "comuni(L)"
che riporta, ovviamente, il medesimo contorno , ma espresso tramite
geometrie lineari anziche tramite geometrie poligonali.
Se si rende attivo il tema comuni(L) e se ne interroga un qualsiasi
elemento dopo aver attivato il pulsante "i" (Identify)

Si puo' osservare che tra gli attributi forniti vi sono i campi
"origine" e "scala"
I quali stanno a significare
origine = origine da cui e' stato tratto quel singolo elemento.
scala = scala di validita' del dato originale usato.

per cui si puo' ricostruire almeno da questo punto di vista, la genesi
di ogni singolo elemento geometrico che ha concorso a costituire il
confine comunale

Da questo si capisce anche che un elemento poligonale non e' dotato di
una sua scala di origine univoca.

Come si capisce osservando ad esmepio il confine comunale di un comune
qualsiasi.
Dal punto di vista lineare si osserva , infatti, che il suo confine e'
costituito dall'"assemblaggio" di tanti pezzi ognuno avente una genesi
differente,
che va dalla catastale alla ctr 1:10.000

(Preciso che tutti questi concetti sono presenti nelle specifiche
disponibili sul sito internet www.geografia.toscana.it).

E si capisce anche che quando si deve parlare di qualita' del dato, se
siamo in presenza di una copertura poligonale, non e' sufficiente
esprimere la qualita' dei singoli elementi poligonali.
O almeno non lo e' se nella loro realizzazione si e' effettuato, come
nel caso dei nostri confini comunali, un assemblaggio a livello di
singolo arco.
E del resto non era possibile fare altrimenti.
Infatti non e' pensabile prendere come pezzo unico un poligono e
considerarlo confine di un comune.
In quanto , ovviamente, il confine di un comune e' per sua natura
condiviso con tutti i comuni confinanti.
Da cui se ne deriva che esso non puo' che essere costruito su base
lineare, e successivamente derivato come poligono.
Quindi come archivio lineare viene costruito, poi viene derivato in
versione poligonale e in tale modalita' viene utilizzato.

Su Geoscopio_wms sono disponibili entrambi gli archivi, sia quello
poligonale che quello lineare.

Per chi desiderasse avere qualche ulteriore informazione sull'archivio
faccio presente che se , sempre su geoscopio, si clciccka sul nome
dello strato , in questo caso sulla stringa
"comuni (A)" , apparira' una finestra (salvo per chi blocca i pop-ups
) in cui sono riportate le classiche informazioni rapide, nomi dei
campi, dimensione dell'archivio,
e anche la data dell'ultimo aggiornamento che tale archivio ha subito.

Non sono metainformazioni, anche perche' ISO19115, non prevede di
contenere questo tipo di informazioni, ma per certi usi sono comunque
utili.

Da questo si puo' trarne una raccomandazione:

quando si progetta un archivio, specie se e' poligonale, e'
consigliabile prevedere sempre alcuni campi in cui contenere
informazioni accessorie, quali ad esempio da dove l'elemento in
questione e' tratto.
E, in base alla modalita' operativa che si usa per costruirlo, che iIn
questo caso consisteva nel tagliare ogni arco dall'archivio vettoriale
di origine e usato per comporre un pezzetto del confine.
Puo' darsi che convenga costruire un archivio poligonale a partire da
un archivio lineare.


Scusate se mi sono dilungato, ma ritenevo che fosse utile e
costruttivo trasmettere la percezione di alcune modalita' operative
che si usano.
E concludo anche con un ulteriore punto di riflessione:
come si puo' far coesistere le raccomandazionidi Inspire, e le
esigenze di permettere editings remoti, wfs e quant'altro,
con l'esigenza di garantire una rigorosa ricostruzione di archivi con
regole quali ad esempio quelle sopra-citate.

Saluti,






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