[Gfoss] Utilizzo dei dati OSM per fini operativi in ambito di gestione dei disastri e delle emergenze

Simone Gadenz simone.gadenz a jrc.it
Mar 2 Dic 2008 15:52:33 CET


Provo a rispondere puntualmente, ed in minuscolo:

1- Per me la risposta che OSM e' in grado di certificarsi con finanziamenti
adeguati non e' cosi scontata. Ma se e' vero che e' cosi semplice allora ne
potremmo parlare seriamente. A chi mi potrei rivolgere per iniziare la
discussione? Come si riesce a inserire un livello di moderazione che non
blocchi il sistema e ne mantenga l'elasticita' attuale? Chi gestisce il
finanziamento ed il livello di moderazione? 

2- Non pretendiamo la certificazione da OSM, questo e' un concetto che non
riesco proprio a illustrare chiaramente. Crediamo che se OSM riuscisse a
offrire questo servizio si aprirebbero nuove strade. Per il progetto sarebbe
una bella spinta a mio avviso. Poi alla fine una strada la troviamo anche
senza OSM.

3- L'approccio di prendere parte del database, metterlo in un'area
riservata, verificarlo/ integrarlo e rilasciarlo a fine emergenza e' al
vaglio ed e' proprio parte integrante dell'approccio cui mi riferivo a
termine di una delle mail precedenti.
Concordo con il fatto che le aree dense di mapper hanno dati di migliore
qualita', ma posso confidare in tutti questi? Avere una versione offline
editata solo da chi conosco mi sembra al momento l'unica va percorribile.

4- In Bangladesh siamo andati con I dati estratti da imamgini VHR che ci
siamo comprati e di cartografia pre-esistente. Stesso dicasi per Myanmar,
Haiti, Afganistan, Libano, Cina, etc...Ma ci sta' che altre organizzazioni
siano andate con dati derivati da Google Earth. Ad ogni modo I dati di
google riportano l'origine ed il fornitore dei servizi. Il Google Map maker
che puo essere inteso come un progetto simil-OSM (a mio avviso molto piu'
limitato, e sopratutto chiuso) ha un livello di validazione dei dati
inseriti. 

5- Non rifiutiamo niente. Prendiamo sempre tutto in considerazione. Ma siamo
cosi infantili da non prenderci in carico la certificazione dei dati OSM e
di non distribuirli in alcuni casi. In altri casi li segnaliamo, i dati sono
accessibili direttamente in rete e l'esperienza dell'utente suggerisce che
uso farne.

6- Ancora sui dati teleatlas:
	- non sono corretti al 100%
	- hanno errori di watermarking
	- alcuni errori sono gravi
Questo lo sappiamo. Non ho mai sostenuto che I dati teleatlas siano a priori
meglio di OSM. Solo che per noi si tratta di una strada percorribile.
TeleAtlas non si assume nessuna responsabilita' ma io ho una licenza di
pubblicazione, I dati non sono miei e non posso usarli e ridistribuirli se
non nelle forme previste dalla licenza. Ogni contestazione o azione legale
relativa ai dati sara' risolta da TA.
Lo stesso dicasi per gli altri dataset che abbiamo.

Se siete daccordo sposterei questa discussione verso una fase propositiva o
di brain storming. Constatato che abbiamo dei limiti nell'uso dei dati OSM,
cerchiamo di trovare una soluzione che li renda utilizzabili anche per
realta' che come la mia devono sottostare a regolamenti non sempre
flessibili e accettabili per tutti. A mio avviso per OSM sarebbe un bel
passo avanti.

Ciao

Simone




-----Original Message-----
From: Edoardo 'Yossef' Marascalchi [mailto:edoardo a edoardomarascalchi.it] 
Sent: 02 December 2008 14:53
To: Simone Gadenz
Subject: Re: [Gfoss] Utilizzo dei dati OSM per fini operativi in ambito di
gestione dei disastri e delle emergenze

Simone Gadenz wrote:
> QUESTO ERA PROPRIO IL PUNTO. LA DOMANDA E' SE OSM, GODENDO DI
FINANZIAMENTI, POTESSE CREARSI UNA STRUTTURA DI CONTROLLO E MODERAZIONE.
>   
Detto che non è il caso di scrivere in maiuscolo per tutta una serie di 
motivi...
Il problema NON E' se OSMF con finanziamenti adeguati sia in grado di 
certificare i dati, perché la risposta, OVVIAMENTE, è si.
La vera domanda è, secondo me, perché pretendere la certificazione da OSMF.
Se, come dici, in determinate zone, i dati di OSM sono gli unici 
disponbibili, diventa abbastanza agevole, per voi o per chiunque altro,
1. estrarre dal DB dei OSM i dati relativi all'area del disastro 
aggiornati ad una settimana prima dell'evento, presumendo che nessuno 
abbia avuto interesse a "drogare" i dati in precedenza
2. creare un DB parallelo sulla base del quale far lavorare gli 
operatori e sul quale riportare le correzioni
3. ad emergenza terminata, restituire al DB principale le modifiche 
apportate.

C'e' poi da dire che in eventi come quello del bangladesh, le squadre di 
soccorso si sono basate proprio su mappe create tramite i tool di 
google. Anche in quel caso, comunque, le mappe non erano certificate e/o 
certificabili.

> AREE MAPPATE IN PRECEDENZA, O CONTROLLATE IN PRECEDENZA, O MAPPATE DA 
> ORGANIZZAZIONI PER NOI AFFIDABILI, O DERIVATE DA IMMAGINI SATELLITARI 
> AGGIORNATE, O CONTROLLATE IN PRECEDENZA DA CONTATTI CHE MANTENIAMO SUL 
> TERRITORIO,ECC...
qui il problema è, secondo me, solo delle aree poco mappate.
Nelle aree con densità di contributori, un errore introdotto 
malevolmente viene individuato molto rapidamente e rimosso. In aree dove 
c'e' poca gente a mappare, possono passare in effetti parecchi giorni, 
ma, come dicevo prima, un estratto da un planet precedente all'evento 
dovrebbe essere sufficientemente garantito.
E, presumibilmente, dove l'alternativa non esiste, credo che sia quasi 
infantile rifiutare quel poco che c'e' solo perché non è "certificato".


Ad ogni modo, finanziare un'ente che proceda alla certificazione è 
sicuramente una via, ma credo che sia quella meno agevole ed efficiente.

Poi, magari in privato, ti prego di farmi avere una copia dei disclaimer 
di TA o NavTeq dove si assumono la responsabilità 
penale/civile/pecuniaria degli eventuali errori presenti. Perché di 
errori le mappe commerciali sono piene ed in alcuni casi talmente gravi 
da mettere seriamente in pericolo la vita di chi le usa con i navigatori.

Edoardo

-- 
Edoardo 'Yossef' Marascalchi
ICT Consultant

Tel +39.347.008.00.02
website: http://www.edoardomarascalchi.it
skype: My status <skype:asca_edom?call> 



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