[Gfoss] Georeferenziatore QGIS
Antonio Falciano
afalciano at yahoo.it
Tue Sep 4 23:12:17 CEST 2007
Pietro Blu Giandonato ha scritto:
> Per quella che è la mia esperienza nella georeferenziazione di mappe
> raster, posso con buona certezza affermare che non è necessario
> impostare il CRS nell'ambito della procedura di referencing. Anzi, non
> è proprio possibile.
Logicamente non ha senso assegnare un CRS ad un raster non
georeferenziato, poichè questo viene caricato in "coordinate immagine",
generalmente a partire dall'origine del nostro sistema di riferimento
(v. Qgis) o, al più, al centro della vista (v. gvSIG), piuttosto che in
"coordinate mappa".
> Questo perchè gli algoritmi di riferimento e ricampionamento sono
> indipendenti dal CRS della mappa che stiamo processando.
>
> Antonio Falciano ha
> scritto:
>
> Definendo il CRS della vista, le coordinate a schermo sono in quel
> CRS... ma purtroppo non basta! Occorrerebbe definire una sorta di
> metadato sul CRS utilizzato (xml?), in analogia a quanto fa un
> projection file. Il problema che tu poni è molto indicativo: utm ed50 o
> wgs84? e poi aggiungerei a quale fuso?
>
>
Della serie prendi due e paghi uno?
Non è bello decontestualizzare le risposte dalle domande!
Le affermazioni potrebbero assumere un altro significato.
Alcuni consigli:
1. impara bene a quotare (http://wiki.news.nic.it/QuotarBene)
2. evita l'HTML: appesantisce inutilmente le mail e non tutti magari le
possono leggere.
3. evita di postare l'indirizzo mail degli altri utenti (spam).
> Luca Mandolesi ha
> scritto:
>
> In QGIS è bene sempre (almeno per quello che ho sperimentato in mac os
> x ma anche con win) ridare la proiezione al tuo raster dopo averlo
> caricato.
> A volte i miei raster sono stati assegnati a proiezioni di cui non
> avevo mai sentito dire.
> In pratica: doppio click sul layer > generale > Sistema di riferimento
> spaziale > cambia > la tua proiezione > Ok.
>
>
> Ciò di cui Antonio e Luca parlano, ovvero la cosiddetta "definizione"
> del CRS, viene fatta quando la mappa è già georeferenziata, ed è
E' ovvio per le ragioni di cui sopra...
> un'operazione necessaria affinchè il GIS possa procedere alla
> riproiezione "al volo" di dati in differenti CRS. E' facile constatare
> ciò caricando in una stessa vista/mappa due dati differenti relativi ad
> uno stesso territorio, ad es. uno UTM33ED50 e l'altro Gauss-Boaga,
> georeferenziati ma privi della definizione del CRS (lo si trova nei
> metadati, il file *.xml).
E chi te lo passa l'XML? Qualcuno che ha prodotto i dati con ArcGIS?
La mia era una provocazione... mi piacerebbe tanto se in Qgis o in gvSIG
esistesse il modo di lasciare una traccia del CRS per i raster in un xml
oppure in un analogo del projection file (.prj).
> Il GIS non sarà in grado di "sovrapporre" i dati poichè pur essendo
> collocati nei rispettivi CRS, esso non li riconosce (perchè non sono
> stati definiti con apposita procedura) e non è in grado di applicare gli
> algoritmi di trasformazione (transform) per la riproiezione al volo.
> Ciò sarà possibile invece se per ognuno dei due sarà stato definito il
> CRS, un'operazione che si effettua una volta e per tutte.
>
..."una volte per tutte" all'interno di un progetto! un raster
georeferenziato, purtroppo, se viaggia disaccoppiato da opportuni
metadati (tra cui le info sul CRS), ti costringe a fare tutti i
tentativi del caso... e se ti passano un raster georeferenziato in utm wgs84
potresti essere nel fuso 32, nel 33, nel 34 o chissaddove...
questo era il senso del mio "famigerato" post!
> Per tornare alla questione posta da Alessio, fatte le considerazioni di
> cui sopra, una volta georeferenziato il dato raster è necessario
> procedere alla definizione del CRS, del quale naturalmente bisogna
> conoscere non solo il sistema di proiezione (UTM, Gauss-Boaga,
> Cassini-Soldner, ecc.) ma anche il datum (ED50, WGS84, ecc.).
>
...ma anche il fuso. :)
> Saluti,
> PB
>
Ciao
Antonio
>
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