[Gfoss] Georeferenziatore QGIS

Pietro Blu Giandonato p.giandonato at gmail.com
Tue Sep 4 16:18:45 CEST 2007


Per quella che è la mia esperienza nella georeferenziazione di mappe raster,
posso con buona certezza affermare che non è necessario impostare il CRS
nell'ambito della procedura di referencing. Anzi, non è proprio possibile.
Questo perchè gli algoritmi di riferimento e ricampionamento sono
indipendenti dal CRS della mappa che stiamo processando.

Antonio Falciano <afalciano a yahoo.it> ha scritto:
>
> Definendo il CRS della vista, le coordinate a schermo sono in quel
> CRS... ma purtroppo non basta! Occorrerebbe definire una sorta di
> metadato sul CRS utilizzato (xml?), in analogia a quanto fa un
> projection file. Il problema che tu poni è molto indicativo: utm ed50 o
> wgs84? e poi aggiungerei a quale fuso?


Luca Mandolesi <mandoluca a gmail.com> ha scritto:

> In QGIS è bene sempre (almeno per quello che ho sperimentato in mac os
> x ma anche con win) ridare la proiezione al tuo raster dopo averlo
> caricato.
> A volte i miei raster sono stati assegnati a proiezioni di cui non
> avevo mai sentito dire.
> In pratica: doppio click sul layer > generale > Sistema di riferimento
> spaziale > cambia > la tua proiezione > Ok.


Ciò di cui Antonio e Luca parlano, ovvero la cosiddetta "definizione" del
CRS, viene fatta quando la mappa è già georeferenziata, ed è un'operazione
necessaria affinchè il GIS possa procedere alla riproiezione "al volo" di
dati in differenti CRS. E' facile constatare ciò caricando in una stessa
vista/mappa due dati differenti relativi ad uno stesso territorio, ad es.
uno UTM33ED50 e l'altro Gauss-Boaga, georeferenziati ma privi della
definizione del CRS (lo si trova nei metadati, il file *.xml).
Il GIS non sarà in grado di "sovrapporre" i dati poichè pur essendo
collocati nei rispettivi CRS, esso non li riconosce (perchè non sono stati
definiti con apposita procedura) e non è in grado di applicare gli algoritmi
di trasformazione (transform) per la riproiezione al volo.
Ciò sarà possibile invece se per ognuno dei due sarà stato definito il CRS,
un'operazione che si effettua una volta e per tutte.

Per tornare alla questione posta da Alessio, fatte le considerazioni di cui
sopra, una volta georeferenziato il dato raster è necessario procedere alla
definizione del CRS, del quale naturalmente bisogna conoscere non solo il
sistema di proiezione (UTM, Gauss-Boaga, Cassini-Soldner, ecc.) ma anche il
datum (ED50, WGS84, ecc.).

Saluti,
PB
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