[Gfoss] [Forumigt] Inspire, ISO, CEN, UNI, ... ma quanti standard ?

Piergiorgio Cipriano pg.cipriano at gmail.com
Thu Oct 18 21:56:45 CEST 2007


Stefano,
ho appena letto questa pagina su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/OpenDocument

Mi sembra un buon esempio di "contrattacco" rispetto al caso OOXML che
citavi.
OOXML non è stato accettato come standard ISO.
OpenDocument si.
E da gennaio è anche norma nazionale (UNI CEI ISO/IEC
26300<http://webstore.uni.com/unistore/public/productdetails?productId=UNICI2630000%21EEN>
).

O sbaglio?

pg




Il 15/10/07, Stefano Maffulli <stef a maffulli.net> ha scritto:
>
> On Mon, 2007-10-15 at 10:10 +0200, Piergiorgio Cipriano wrote:
> > Domanda1: a quali ti riferisci in particolare? Puoi fare qualche
> > esempio concreto (magari di standard 19100)?
>
> Non ho esempi di standard ISO 19100 approvati ma coperti da brevetti, ma
> ho seguito direttamente la vicenda della tentata approvazione in UNINFO
> (e ISO, a livello internazionale) del non-standard Microsoft OfficeXML
> (OOXML).  Lì si è visto in modo chiaro quanto ISO sia vulnerabile
> all'approvazione di formati e protocolli che non consentono alcuna
> interoperabilità reale.  Nel tempo ho raccolto un po' di webografia al
> riguardo:
> http://del.icio.us/smaffulli/OOXML (segnalo gli articoli di Groklaw)
>
> > Domanda2: secondo te (voi) perchè in Italia pochissimi si prendono la
> > briga di partecipare attivamente all'attività ISO o CEN?
>
> Ah, questa è una bella domanda cui posso solo rispondere con ipotesi:
> perché scrivere uno standard è cosa complessa e noiosa? Perché non ci
> sono grandi aziende che possono investire nello sviluppo di standard?
> Posso però far notare che gli iscritti ad UNINFO sono passati da 5 a
> oltre 80 nelle settimane precedenti al voto su OOXML.
>
> > Sarebbe molto utile una partecipazione più nutrita e costruttiva.
> > In modo da non limitarsi a dire "beh, questo standard così come lo
> > hanno scritto non è applicabile" ma piuttosto contribuire a "scrivere"
> > gli standard.
> > Che ne pensi (pensate)?
> >
> Penso che la partecipazione dovrebbe aumentare, ma anche la tutela
> dell'interoperabilità dovrebbe essere garantita.  Il W3C si è dotato di
> una policy sui brevetti abbastanza chiara che garantisce l'uso
> indiscriminato e gratuito per tutti i formati e protocolli
> standardizzati dall'ente.  Gli altri enti, ISO in primis, dovrebbero
> imitare il W3C.
> >
> > p.s.
> > Non ho letto tutto l'articolo che hai segnalato: perdonami, sono quasi
> > 3mila parole, e nelle prime 1000 non ho trovato molta attinenza con il
> > tema delle informazioni geografiche.
> > Sarà che è lunedi mattina e che sono ancora abbastanza ...ito!
> >
>
> Hai perfettamente ragione.  Non riguarda le informazioni geografiche ma
> l'interoperabilità in informatica:
>
>         Part of the explanation for the catastrophe was the sheer
>         complexity of the A380. The cabin wiring—more than 330 miles of
>         it and over 40,000 connectors in each aircraft—caused problems
>         because two incompatible versions of computer-aided design
>         software were used. The Germans in Hamburg had one system, the
>         French in Toulouse another. When the electrical harnesses came
>         to be fitted in the forward and aft fuselage sections, many
>         didn't connect with each other. Despite efforts to resolve this,
>         it was decided in October last year that only by updating the
>         computer-design tools would Airbus get on top of the problem.
>         That meant a third delay.
>
> È simile alla storia del satellite sparato oltre Marte per un errore di
> conversione da sistema strampalato a sistema metrico.
>
> cheers
> stef
>
>


-- 
Piergiorgio Cipriano
pg.cipriano a gmail.com

(conosci .. http://www.freegis-italia.org ??)
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