[Gfoss] impressioni a caldo da ASITA (era: Fwd: [Discussione] Re: Era: licenza dati PA [dati geologici])

andrea giacomelli pibinko at gmail.com
Thu Nov 8 22:27:55 CET 2007


Marco: mi chiedi di aggiungere qualche punto...in effetti hai
dimenticato di ricordare che la pizza del centro commerciale lì a
fianco è ottima, ma bisogna stare attenti a quelle con troppi
ingredienti, ché tendono a sparpagliarsi nella consumazione al sacco.

scherzi a parte -

per me la giornata è stata positiva.

- rispetto alla sessione congiunta: credo che il dato più importante
sia stato dato dal numero di persone che NON ci conoscevano. ci dà la
misura del lavoro di promozione/divulgazione da svolgere.

- l'altro dato (già citato da Paolo C) è che risultano molto
sottodocumentati in modo organico i casi di applicazione reale di
strumenti GFOSS.

lancio alla lista allargata l'invito a inviare entro il 15/12 un
abstract per presentare a Perugia i risultati del censimento partito
su wiki un mesetto fa e da completare (e poi a lavorare di
conseguenza)

- un altro dato: tanto GFOSS nelle pubbliche amministrazioni, meno nel
settore privato (che però non ha motivi diversi per NON utilizzare
GFOSS).

un saluto!

andrea, noto pibinko
http://pibinko.altervista.org

---------- Forwarded message ----------
From: Marco Cerruti <cerruti.marco at gmail.com>
Date: 8-nov-2007 14.08
Subject: [Discussione] Re: [Gfoss] Era: licenza dati PA [dati geologici]
To: "G. Allegri" <giohappy at gmail.com>
Cc: "gfoss at faunalia.com" <gfoss at faunalia.com>,
discussione at freegis-italia.org, forumigt at forumigt.it


Bene, la sessione parallela direi che ha dato ottimi frutti.

Appena i partecipanti rientrano tutti ai posti di lavoro sarà il caso
di fare una bella comunicazione alle comunità ... ed ovviamente di
iniziare a lavorare su una serie di punti discussi, che provo ad
elencare giusto come anticipazione:

- presenza GFOSS alla prossima ASITA
- le traduzioni in italiano di manuali GFOSS, servono? oh yes!
- Come dici? Le università fanno corsi GFOSS e creano dispense? Che
sia il caso di liberarle?
- geodati e licenze
- coordinare le liste di discussione (cross-posting intelligente, ...)
- coordinare le comunicazioni congiunte delle comunità
- eliminare le sovrapposizioni tra i siti di GFOSS e FGI (geodati, software)
- ...

pibinko, puoi smettere di ascoltare la mia musica ed aggiungere
qualcosa se vuoi ... di sicuro ho dimenticato dei punti ;-)

M







Il 08/11/07, G. Allegri<giohappy at gmail.com> ha scritto:
> Qualcuno sa com'è andata con ASITA?
>
> Giovanni
>
> Il 08/11/07, Piergiorgio Cipriano<pg.cipriano at gmail.com> ha scritto:
> > Maurizio Trevisani ha scritto:
> > > Due cose: la PA non credo possa rendere disponibili dati (o qualsiasi cosa
> > > che abbia acquisito e pagato) come Pubblico Dominio: non può alienarsene
> > > la proprietà, proprio perchè li ha pagati (con denaro pubblico) e sono
> > > suoi.
> >
> > Maurizio, qualche link:
> > Cronache dall'e-government: Dati pubblici tra riuso, business e democrazia
> > ... dove si parla di CreativeCommons.
> > Tra le risposte formulate al convegno vi è quella di adottare, in maniera
> > estensiva, le licenze di tipo " Creative Commons", [...] Si tratta di
> > licenze d'uso - disponibili in sei versioni diverse, in base alle esigenze
> > specifiche - che, adottando la formula "alcuni diritti riservati", si
> > propongono di stabilire un punto di equilibrio tra le esigenze dei detentori
> > di diritti e quelle degli utenti, e pertanto si collocano a metà strada tra
> > il copyright ("tutti i diritti riservati") e il pubblico dominio ("nessun
> > diritto riservato"). Uno dei vantaggi di queste licenze è che esse, già
> > largamente praticate in rete, sono di immediata comprensibilità anche ai
> > profani, e consentono a chi "scova" una risorsa di proprio interesse di
> > capire immediatamente - anche grazie all'ausilio di una speciale simbologia
> > grafica - quali usi sono consentiti per essa.
> >
> > Proprio CreativeCommons (ShareAlike) è il tipo di licenza che in Olanda
> > pensano seriamente di utilizzare per i dati geografici pubblici.
> > Un esempio analogo:
> > http://geodatacommons.umaine.edu/about.php?about=whatis
> >
> > Per qualche riferimento normativo (Carbone, Travostino, 2004)
> > http://www.regione.piemonte.it/sit/argomenti/pianifica/iniziative/interreg/dwd/gisday/dati.pdf
> >
> >
> > pg
> >
> >
> > p.s.
> >  PA non significa il singolo ente, la singola agenzia, o peggio ancora il
> > singolo assessorato o settore.
> >  Se la PA paga l'acquisizione di un dato (es. carta tecnica o database
> > topografico) lo fa con denaro pubblico, come hai scritto.
> >  Diverso è se acquista un prodotto sotto licenza (es. immagini da
> > satellite).
> >  Denaro pubblico = denaro della collettività: quindi il dato dovrebbe essere
> > della collettività. Nei termini di legge (cioè considerando questioni di
> > privacy o altro).
> >
> >
> > Il 06/11/07, Maurizio Trevisani <M.Trevisani at arpat.toscana.it> ha scritto:
> > > Forse la discussione su questi temi si è un po' "incartata".
> > >
> > > Traggo da una lettera che è stata inviata ad APAT ed alle varie ARPA:
> > > " ... la Direttiva Inspire 2007/2/CE adottata il 15 marzo 2007 aggiunge un
> > > tassello importante nelle strategie che l'Europa sta impostando per
> > > raccordare le politiche in materia ambientale con le direttrici definite
> > > dalla Convenzione di Aarhus (accesso alla informazione ambientale,
> > > partecipazione ai processi decisionali, accesso alla giustizia in materia
> > > ambientale). L'attuazione di queste strategie richiede importanti
> > > investimenti per garantire un'efficace organizzazione, un'esauriente
> > > documentazione e reperibilità di quadri conoscitivi ufficiali.
> > > Assistiamo ad una evoluzione dei processi di costruzione dell'informazione
> > > territoriale (dalla classica cartografia topografica, a tutti gli
> > > ulteriori strati informativi: altimetria, uso del suolo, idrografia,
> > > infrastrutture di trasporto, ecc.), che la vede sempre piu' veicolo e base
> > > di appoggio e di riferimento di quella conoscenza ambientale sulla cui
> > > costruzione le Regioni e le Agenzie sono impegnate. Si pensi
> > > all'idrografia ed alla qualità delle acque, o alle strade ed alle
> > > problematiche dell'inquinamento acustico.
> > > E' evidente la necessità che non si verifichino scollamenti e carenze di
> > > coordinamento tra quanto si cerca di costruire sul fronte della conoscenza
> > > ambientale e quanto si va a realizzare sul fronte della conoscenza
> > > geografica e cartografica: la progettazione dei diversi strati informativi
> > > deve farsi carico di perseguire coerenza e sinergie, proprio per costruire
> > > quel riferimento conoscitivo senza il quale né l'attuazione di Aarhus, né
> > > la capacità di efficace governo dell'ambiente, né la piena consapevolezza
> > > e trasparenza nei processi decisionali sono possibili.
> > > Appare altrettanto evidente che il riferimento conoscitivo deve, secondo
> > > regole e standard comuni, nascere al piu' basso livello territoriale: ci
> > > si attende che le politiche degli Enti Locali si basino sempre di piu'
> > > sulle stesse conoscenze su cui, in forma piu' aggregata, poggiano le
> > > decisioni del livello nazionale ed europeo.  ...".
> > >
> > > La visione che sostanzialmente tutti i dati geografici siano dati
> > > "ambientali" e quindi soggetti al D.Lgs.195/2005 è una posizione su cui si
> > > debbono "catalizzare" tutti gli interlocutori che hanno voce in capitolo.
> > > Su questo fronte appare più innovativo il legislatore europeo, e questa è
> > > ottima cosa: piano piano saremo obbligati a seguire queste linee guida.
> > >
> > > Due cose: la PA non credo possa rendere disponibili dati (o qualsiasi cosa
> > > che abbia acquisito e pagato) come Pubblico Dominio: non può alienarsene
> > > la proprietà, proprio perchè li ha pagati (con denaro pubblico) e sono
> > > suoi.
> > >
> > > Può condividerli: si parla di riuso (vedi ad esempio
> > >
> > http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Attivit%C3%A0/Riuso_dei_dati_pubblici/
> > > ), come di riuso del SW (anche lì credo che la PA non possa produrre
> > > Freeware, ma in qualche modo rendere disponibile il SW per un riuso -
> > > anche rendendone  disponibile il codice sorgente).
> > >
> > > Sia per i dati che per il software l'aspetto assolutamente da sciogliere è
> > > quello della licenza con cui la PA può condividere dati/software con altri
> > > soggetti (pubblici/privati).
> > > Considerate che anche tra diverse PA non sempre è garantita la
> > > condivisione dei dati (vedi, anche qui innescata da una direttiva europea,
> > > la Direttiva 2003/98/CE, il D.Lgs. Decreto legislativo 24 gennaio 2006, n.
> > > 36).
> > >
> > > Su questo credo sarebbe utile un confronto/verifica con gli altri stati
> > > (in primis europei): avete contatti per simili approfondimenti?
> > >
> > > Ciao,
> > > Maurizio
> > >
> > >
> > >
> > >
> > >
> > > Risposta a: < Andrea P.>
> > > >
> > > >>quanti di questi dati sono legati alle tematiche ambientali e quindi di
> > > >>diritto, già oggi in europa, a disposizione del cittadino?
> > > >>(un altro uccellino mi dice: quasi tutti)
> > > >
> > > > Ciao L.
> > > >
> > > > giusto per la precisione:
> > > >
> > > > volevo aggiungere una ulteriore informazione.
> > > >
> > > > se guardi ai seguenti links,
> > > >
> > http://www.rete.toscana.it/sett/territorio/carto/repertorio/specifichetecniche.htm
> > > >
> > > > e in particolare l'acquisizione in formato digitale di dati geografici
> > > > tematici 1, 2 e 3.
> > > >
> > > > troverai le specifiche tecniche di archivi digitali che a oggi sono
> > stati
> > > > realizzati o in corso di realizzazione.
> > > >
> > > > Direi che gli archivi prettamente ambientali sono nell'economia
> > > > complessiva una unghia.
> > > >
> > > > A meno che i tuoi uccellini non considerino archivi ambientali i Piani
> > > > sturtturali o i PTC o la vincoklistica archeologica, pesaggistica o
> > quanto
> > > > altro.
> > > >
> > > > Se guardi su geoscopio, noterai che gli archivi ambientali aree protette
> > > > sono solo alcuni rispetto alla gran massa di archivi.
> > > >
> > > > la tua notizia "quasi tutti" direi che e' a dir poco sbagliata.
> > > >
> > > > direi invece "quasi nessuno" o "molto pochi".
> > > >
> > > > Almeno per quello che riguarda gli archivi in carico al SGR.
> > > >
> > > >
> > > >
> > > > On Sat, 03 Nov 2007 13:07:03 +0100, Lorenzo Becchi wrote:
> > > >
> > > >>quanti di questi dati sono legati alle tematiche ambientali e quindi di
> > > >>diritto, già oggi in europa, a disposizione del cittadino?
> > > >>(un altro uccellino mi dice: quasi tutti)
> > > >
> > > >>>
> > > >>>> ciao
> > > >>>> Lorenzo
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Marco Cerruti
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