[Gfoss] Era: licenza dati PA [dati geologici]

Maurizio Trevisani M.Trevisani at arpat.toscana.it
Tue Nov 6 22:45:20 CET 2007


Forse la discussione su questi temi si è un po' "incartata".

Traggo da una lettera che è stata inviata ad APAT ed alle varie ARPA:
" ... la Direttiva Inspire 2007/2/CE adottata il 15 marzo 2007 aggiunge un
tassello importante nelle strategie che l'Europa sta impostando per
raccordare le politiche in materia ambientale con le direttrici definite
dalla Convenzione di Aarhus (accesso alla informazione ambientale,
partecipazione ai processi decisionali, accesso alla giustizia in materia
ambientale). L'attuazione di queste strategie richiede importanti
investimenti per garantire un'efficace organizzazione, un'esauriente
documentazione e reperibilità di quadri conoscitivi ufficiali.
Assistiamo ad una evoluzione dei processi di costruzione dell'informazione
territoriale (dalla classica cartografia topografica, a tutti gli
ulteriori strati informativi: altimetria, uso del suolo, idrografia,
infrastrutture di trasporto, ecc.), che la vede sempre piu' veicolo e base
di appoggio e di riferimento di quella conoscenza ambientale sulla cui
costruzione le Regioni e le Agenzie sono impegnate. Si pensi
all'idrografia ed alla qualità delle acque, o alle strade ed alle
problematiche dell'inquinamento acustico.
E' evidente la necessità che non si verifichino scollamenti e carenze di
coordinamento tra quanto si cerca di costruire sul fronte della conoscenza
ambientale e quanto si va a realizzare sul fronte della conoscenza
geografica e cartografica: la progettazione dei diversi strati informativi
deve farsi carico di perseguire coerenza e sinergie, proprio per costruire
quel riferimento conoscitivo senza il quale né l'attuazione di Aarhus, né
la capacità di efficace governo dell'ambiente, né la piena consapevolezza
e trasparenza nei processi decisionali sono possibili.
Appare altrettanto evidente che il riferimento conoscitivo deve, secondo
regole e standard comuni, nascere al piu' basso livello territoriale: ci
si attende che le politiche degli Enti Locali si basino sempre di piu'
sulle stesse conoscenze su cui, in forma piu' aggregata, poggiano le
decisioni del livello nazionale ed europeo.  ...".

La visione che sostanzialmente tutti i dati geografici siano dati
"ambientali" e quindi soggetti al D.Lgs.195/2005 è una posizione su cui si
debbono "catalizzare" tutti gli interlocutori che hanno voce in capitolo.
Su questo fronte appare più innovativo il legislatore europeo, e questa è
ottima cosa: piano piano saremo obbligati a seguire queste linee guida.

Due cose: la PA non credo possa rendere disponibili dati (o qualsiasi cosa
che abbia acquisito e pagato) come Pubblico Dominio: non può alienarsene
la proprietà, proprio perchè li ha pagati (con denaro pubblico) e sono
suoi.

Può condividerli: si parla di riuso (vedi ad esempio
http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Attivit%C3%A0/Riuso_dei_dati_pubblici/
), come di riuso del SW (anche lì credo che la PA non possa produrre
Freeware, ma in qualche modo rendere disponibile il SW per un riuso -
anche rendendone  disponibile il codice sorgente).

Sia per i dati che per il software l'aspetto assolutamente da sciogliere è
quello della licenza con cui la PA può condividere dati/software con altri
soggetti (pubblici/privati).
Considerate che anche tra diverse PA non sempre è garantita la
condivisione dei dati (vedi, anche qui innescata da una direttiva europea,
la Direttiva 2003/98/CE, il D.Lgs. Decreto legislativo 24 gennaio 2006, n.
36).

Su questo credo sarebbe utile un confronto/verifica con gli altri stati
(in primis europei): avete contatti per simili approfondimenti?

Ciao,
Maurizio





Risposta a: < Andrea P.>
>
>>quanti di questi dati sono legati alle tematiche ambientali e quindi di
>>diritto, già oggi in europa, a disposizione del cittadino?
>>(un altro uccellino mi dice: quasi tutti)
>
> Ciao L.
>
> giusto per la precisione:
>
> volevo aggiungere una ulteriore informazione.
>
> se guardi ai seguenti links,
> http://www.rete.toscana.it/sett/territorio/carto/repertorio/specifichetecniche.htm
>
> e in particolare l'acquisizione in formato digitale di dati geografici
> tematici 1, 2 e 3.
>
> troverai le specifiche tecniche di archivi digitali che a oggi sono stati
> realizzati o in corso di realizzazione.
>
> Direi che gli archivi prettamente ambientali sono nell'economia
> complessiva una unghia.
>
> A meno che i tuoi uccellini non considerino archivi ambientali i Piani
> sturtturali o i PTC o la vincoklistica archeologica, pesaggistica o quanto
> altro.
>
> Se guardi su geoscopio, noterai che gli archivi ambientali aree protette
> sono solo alcuni rispetto alla gran massa di archivi.
>
> la tua notizia "quasi tutti" direi che e' a dir poco sbagliata.
>
> direi invece "quasi nessuno" o "molto pochi".
>
> Almeno per quello che riguarda gli archivi in carico al SGR.
>
>
>
> On Sat, 03 Nov 2007 13:07:03 +0100, Lorenzo Becchi wrote:
>
>>quanti di questi dati sono legati alle tematiche ambientali e quindi di
>>diritto, già oggi in europa, a disposizione del cittadino?
>>(un altro uccellino mi dice: quasi tutti)
>
>>>
>>>> ciao
>>>> Lorenzo
>>>>
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