[Gfoss] pagina 'Licenze' sul wiki

Lorenzo Becchi lorenzo at ominiverdi.com
Sat Nov 3 01:10:46 CET 2007


Maurizio, ottimo articolo, invito tutti alla sua lettura.

credo apprezzerai il lavoro della Open Knowledge Foundation:
http://www.okfn.org/

Anche se l'ha postato da poco lui stesso, rimando l'articolo di Stefano 
Maffulli su interoperabilità, free gis e open standards:
http://www.amfm.it/conferenza2006/atti/maffulli1.pdf

penso sempre di più che il Public Domain sia l'unica licenza sensata per 
un prodotto distribuito dalla "Pubblica" Amministrazione.
questa la licenza dei dati Census:
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Public Domain Maps

The Census TIGER data base is the source for maps generated by the TIGER 
Map Service. The data used to create the maps comes from the Census 
Bureau, an agency of the U.S. Government, and is in the public domain. 
Thus the maps you can download from this site are in the public domain 
and you are free to use them as you choose.
----------------------------------------------------


dimenticavo, Maurizio, non hai specificato la licenza del tuo articolo!
;-)

ciao
Lorenzo





Maurizio Trevisani wrote:
> Condivido con Lorenzo che una serie di motivi che fino ad oggi hanno
> pesantemente limitato l'accesso alla informazione (di cui i dati
> cartografici sono solo un piccolo e forse meno "delicato" pezzetto)
> ambientale siano "non condivisibili". Ma un approccio pragmatico consiglia
> di andare per passi, riconoscendo che alcuni limiti, difetti, problemi vi
> sono. Si lavora alla diffusione di una nuova cultura, che piano piano deve
> pervadere anche il modo di operare della PA. Avete visto il servizio di
> Report sull'accesso ai documenti pubblici in Svezia?
>
> Ad esempio, una ipotesi di licenza Open Source allo studio in Toscana
> prevede "la tutela degli enti referenti da responsabilità derivanti
> dall'uso del prodotto;". In pratica si ammette che un SW rilasciato per il
> riuso da altre PA possa, ad esempio per bachi o difetti, produrre danni:
> chi ha rilasciato l'applicazione non assume responsabilità derivanti
> dall'uso del prodotto.
>
> Del resto, se un malfunzionamento di un SW commerciale qualsiasi ci
> provoca, ad esempio, una perdita di dati, nulla si può contestare al
> produttore di quella applicazione.
>
> Suggerisco quindi un approccio pragmatico, che credo possa avere maggiori
> chances di successo.
>
> Mi permetto di sottoporvi la bozza di un articolo che sto buttando giù
> sull'argomento: se avete consigli o correzioni saranno bene accetti.
>
> Ciao,
> Maurizio



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