[Gfoss] dati geografici Toscana

Andrea P. cerebrogis a ipergeo.org
Dom 23 Dic 2007 12:43:46 CET


>comprese le elaborazioni web se ben ricordo),ma perché un ente
>pubblico dovrebbe rivendere a suo vantaggio dati rilevati da volontari
>non pagati e (al massino) rimborsati da denari pubblici.

Su questo onestamente non ne so' niente, salvo quello che leggo da te.

Puoi indicarmi qualche link che spieghi meglio quanto affermi ?

Andrea.

On Sun, 23 Dec 2007 12:35:26 +0100, Iacopo Zetti wrote:

>Ciao Andrea,
>                     scusa (scusate tutti) se torno sul tema, ma il
>problema qui non è se la regione toscana foraggia il cai (comunque
>tutto il lavoro per tutta la regione costò 70 milioni di lire,
>comprese le elaborazioni web se ben ricordo),ma perché un ente
>pubblico dovrebbe rivendere a suo vantaggio dati rilevati da volontari
>non pagati e (al massino) rimborsati da denari pubblici.
>Quanto alla conoscenza del territorio potrei aggiungere che tutte le
>forme che lo rendono conosciuto e conoscibile sono benvenute. Io
>personalmente uso i dati cai non solo per fare l'escursionista, ma
>anche quando lavoro come urbanista perché i sentieri sono spesso
>elementi non solo di fruizione godereccia, ma di storia del
>territorio. Questo non implica che non si possa/debba rilevare e
>cartografare molto altro, sarebbe auspicabile che ogni forma di
>indagine della realtà territoriale, tanto più se di rilevanza sociale,
>venisse promossa dagli enti pubblici e sarebbe auspicabile che venisse
>poi resa disponibile ai cittadini che la hanno pagata (ma so che su
>questo sfondo una porta aperta). Magari per alcuni tipi di
>informazioni rilevanti per molti, ma non ritenute tali dagli enti
>sarebbe bello ci fosse un lavoro di mappature aperta e spontanea (tipo
>openstreet per capirci). Un altro regalo da chiedere a babbo natale.

>Mi fermo qui, sono stato già troppo lungo.

>Buone feste a tutti.

>iacopo

>2007/12/22, Andrea P. <cerebrogis at ipergeo.org>:
>> Ciao Maurizio,
>>
>> lungi da me dire che il CAI e' inutile, anzi , avercene.
>>
>> Pero' come anche te confermi, ci si ingegna a conoscere tutto.
>> Sappiamo tutto di strade, sentieri e torrenti.
>> Ma non sappiamo assolutamente nulla di quello che esiste vicino a casa nostra.
>>
>> E cito come esempio il settore del volontariato. Nessuno ne sa' niente.
>> Nemmeno le persone che potrebbero beneficiare del loro aiuto.
>> E' questo che e' avvilente. Spesso esistono delle associazioni che potrebbero aiutarti, ma non lo sai, non le conosci e quindi non ricorri al loro aiuto.
>>
>> Parlando con il presidente di una di queste associazioni, mi diceva che loro non sanno neanche quale e' la reale situazione nel loro territorio.
>> E chi potrebbe informarle (come ad esempio gli assistenti sociali) e' tenuto al rispetto della privacy e quindi non puo' indirizzarle, dicendogli chi aiutare e
>> dove.
>>
>> Te mi parli di conoscenza del territorio.
>> E' vero, ma insieme alla conoscenza del territorio "lontano", sarebbe meglio conoscere anche (e forse meglio) il territorio "vicino".
>> E poi farlo conoscere.
>>
>> Oggi possiamo sapere molto di strade, sentieri e torrenti, ma chi e cosa si trova nella strada vicino a casa tua non lo sappiamo, ne' sappiamo
>> dove si trovi una associazione che possa fornire aiuto e sostegno.
>>
>> La natura insegna che chi grida piu' forte ottiene di piu', vuoi che sia il pulcino nel nido perche' ha fame ed e' in competizione con i propri fratelli, o che 
sia
>> una associazione che chiede fondi, in competizione con un ' altra.
>>
>> Una associazione che opera nel sociale richiede che il volontario abbai tempo da mettere a disposizione.
>> E questo lo puo' fare solo chi e' in pensione.
>> A una associazione come il CAI ci puo' partecipare anche un giovane che la domenica se ne va a fare una scampagnata.
>>
>> I giovani hanno fiato e gridano, gli anziani, invece, hanno meno fiato e troppe cose da fare.
>>
>> E siccome chi non grida nulla ottiene, ecco che il cerchio si chiude.
>>
>> Ed ecco perche' a volte si discute dell'utilita' della conoscenza del territorio lontano e trascuriamo altre conoscenze.
>>
>> Finito il pistolotto natalizio, torno alla realta'.
>>
>> Saluti,
>> Andrea.
>>
>>
>> On Sat, 22 Dec 2007 20:19:11 +0100 (CET), Maurizio Trevisani wrote:
>>
>> >Andrea,
>>
>> >la cartografia delle parti urbanizzate si produce facilmente e con
>> >metodologie consolidate.
>>
>> >Per la sentieristica, l'unico modo è quello di percorrere il territorio,
>> >scandirlo palmo a palmo. Meno tecnologia, indubbiamente, ma più cultura,
>> >conoscenza del paesaggio e della natura, migliore rapporto con il proprio
>> >territorio.
>>
>> >Non condivido le tue riflessioni: risparmi, a vantaggio del sociale, si
>> >possono, e si devono fare, eliminando sprechi, dirottando risorse
>> >destinate ad armamenti, ecc. La cultura (e l'attenzione ai sentieri, alla
>> >toponomastica, alla speleologia per il sottosuolo, bird-watching e tutto
>> >quanto legato a paesaggio, territorio, storia ed evoluzione degli stessi)
>> >non è "terreno di sprechi".
>>
>> >Ricordo Piero Spagna, fondatore del Servizio Cartografico e poi del SIT
>> >della Toscana, che si perse di notte in un bosco, per una cartina che non
>> >riportava correttamente e riconoscibilmente i sentieri per cui si era
>> >avventurato. Si vide costretto a forzare una autovettura (chissà come
>> >finita li, chissà come trovata) per passarvi la notte!
>>
>> >Pensa anche all'uso da parte di scouts, escursionisti, Protezione Civile,
>> >ecc.
>>
>> >E credo che sia proprio competenza degli Enti Pubblici spendere, e
>> >spendere soprattutto dove non c'è da attendersi ritorni (si tratta di Enti
>> >che non devono produrre "fatturato", ma "vivibilità" e "cultura"):
>> >chiaramente tali spese non devono essere o diventare foraggiamenti (come
>> >talvolta è successo) di combriccole, prestanome, mafiosi: ma non è
>> >certamente il caso del CAI.
>>
>>
>> >Ciao,
>> >Bion Natale e Felice 2008,
>>
>> >Maurizio
>>
>>
>> >Risposta a: < Andrea P.>
>> >> La cosa piu' inutile che esiste sulla faccia della terra.
>> >>
>> >> ...I sentieri del CAI.
>> >>
>> >> io mi domando perche' un ente pubblico continua a foraggiare escursionisti
>> >> per produrre tracciati che poi dopo la prima pioggia spariscono e bisogna
>> >> ricominciare da capo.
>> >>
>> >> Sapere che li ha venduti e ci ha ripreso una parte dei soldi che ha speso
>> >> ,
>> >> io la vedo come una buona notizia.
>> >>
>> >> Non sarebbe meglio spendere quei soldi per aiutare qualche associazione
>> >> che opera nel sociale ?
>> >> Che invece devono tirare avanti senza un becco di un quattrino.
>> >>
>> >> Andrea.
>> >>
>> >> On Sat, 22 Dec 2007 15:33:19 +0100, Iacopo Zetti wrote:
>> >>
>> >>>Qualcuno ricorderà i messaggi girati in lista relativamente alla rete
>> >>>escursionistica della toscana che la regione si è rivenduta ad
>> >>>un'azienda privata.
>> >>>Se pur con lentezza ho continuato per quel poco che mi è possibile a
>> >>>far pressione, almeno  dentro il CAI, che di tali dati è il fornitore.
>> >>>Pochi risultati per ora naturalmente, ma alla regione mi hanno fatto
>> >>>notare la delibera 772/2007 che fra le altre cose stabilisce che i
>> >>>soggetti interessati dall'accordo regione-comuni-provincie per la
>> >>>gestione del sit regionale devono: "rendere libero l'accesso alle
>> >>>informazioni prodotte dall'Ente per la Base Informativa Geografica
>> >>>verso tutti  i cittadini" (art. 2 del disciplinare). Se volete trovate
>> >>>il testo sta qui:
>> >>>http://www.regione.toscana.it/ius/ns-attinew/?MIval=_pag4a&prec=Delibera+n.772+del+05/11/2007
>> &v_tipoprat=AD&v_vers=DG&v_codprat2007DG00000001103&accesso=1
>> >>
>> >>>Nel 2008 se ne dovrebbero vedere i frutti. Speriamo bene.
>> >>
>> >>>Buon fine anno a tutti.
>> >>
>> >>>Iacopo Zetti
>> >>
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