[Gfoss] domande su dati catastali

Antonio Falciano afalciano a yahoo.it
Mar 11 Dic 2007 15:04:14 CET


Bud P. Bruegger ha scritto:
> On Fri, 07 Dec 2007 17:45:38 +0100
> Antonio Falciano wrote:
>>> Riguardo il tuo commento sul rubbersheeting che e' da evitare, ti
>>> vorrei chiedere piu' dettagli.  
>> Questo tipo di trasformazioni sono da evitare perchè alterano
>> completamente la geometria della cartografia catastale. Meglio una
>> trasformazione affine!
> 
> Hmm. Capisco che dici ora e ovviamente e' legato alla semantica dato al
> termine "rubber sheeting".  Io personalmente penso molto di piu' in
> gradi di griscio:  Normalmente, una trasformazione affine non e'
> possibile su tutta l'area (che e' troppo grande) e si taglia in entita'
> piu' piccole (ad esempio fogli che gia' esistono).  Il rubbersheeting
> implementato da me anni fa (quello basato su una triangulazione) fa la
> stessa cosa (non sono certo se la trasformazione in ogni triangolo sia
> veramente affine, penso di si, ma se no e' comunque un concetto molto
> comparabile..) solo in aree piu' piccole.  

Il rubbersheeting si basa su triangolazioni, mentre la trasformazione
affine risolve un sistema matriciale con il metodo dei minimi quadrati.

> Allora la domanda che rimane e quanto piccole devono/possono essere le
> aree a quali applicare una trasformazione geometrica (affine o altro)
> e qui certamente dipende dallo scopo...

Si tratta di singoli adattamenti locali e pertanto è difficile se non
impossibile stabilire a priori l'estensione ottimale delle aree. La
scelta del particolare tipo di trasformazione e l'area di applicazione
ovviamente dipendono dall'estensione della zona affetta da deformazioni,
dal tipo e dall'entità delle deformazioni, dalla bontà e dal numero dei
control points a disposizione, ecc.

> Se lo scopo e' un match piu' buono possibile, e se si accetta che la
> CTR proveniente da un rilievo fotogrammetrico sia' piu' vero che la
> geometria del catasto (magari solo su oggetti fisici come edifici,
> fiumi,...) allora una trasformazione che porta il catasto a quella
> geometria vera e' una buona cosa.

La CTR rappresenta il territorio in epoca recente e, viste le attuali
tecniche di restituzione, può considerarsi generalmente molto
attendibile a livello geometrico con riferimento alla sua scala nominale.
Qualche attenzione in più necessita l'ambito urbano (occorre, ad
esempio, verificare se è stata realizzata l'operazione di sgrondatura
delle coperture).
Il nostro obiettivo sarà in ogni caso quello di minimizzare il più
possibile gli scostamenti tra le due cartografie, adottando una
trasformazione non distruttiva.

> Mi rendo conto che una trasformazione affine per foglio e' molto piu'
> robusto su scelte spagliate di "correspondence points" ma sono sempre
> del'opinione che con correspondence points buoni si puo arrivare a
> buoni risultati.  

ok

>> Su piccole aree, stimare la trasformazione locale ed applicarla offre
>> buoni risultati, ma utilizzarla "on the fly" non credo serva a qualcosa.
> 
> Hmm.  Perche' no?  Se ho capito bene, il "on the fly" era motivato nel
> fatto che si lascia i dati nel loro sistema originale senza fisicamente
> rappresentare una "interpretazione" non ufficiale.  

Scusa Bud, forse mi sono espresso in maniera contraddittoria...
Trasformando o riproiettando in maniera arbitraria il DB catastale
(anche "on the fly") così ottenuto sarà sempre una rappresentazione non
ufficiale, ok... più che di inutilità della proiezione "on the fly"
(...è utilissima!), mi riferivo alla sua fattibilità... Mi spiego meglio:
applicare trasformazioni locali foglio per foglio, pur essendo un processo
riproducibile (basta salvarsi i GCP e riapplicare lo stesso tipo di
trasformazione), è anche abbastanza laborioso e difficilmente
automatizzabile (?) e quindi IMHO non si presterebbe bene ad una
trasformazione "on the fly" veloce, al contrario di una proiezione
analitica.
Poi, come ho detto nel post precedente, ci sarebbe anche il problema
della mosaicatura dei fogli, che non è da trascurare se vogliamo
garantire un continuum territoriale.
La soluzione ideale sarebbe quella del "frullatore", ovvero pigiare un
tasto per applicare in blocco tutte le trasformazioni o, meglio,
riproiezioni del caso ad ogni aggiornamento e lavorare così su dati
trasformati.

> L'on the fly, se implementato veloce, allora mi sembra ugualmente
> beneficiale per una trasformazione affine che per una riproiezione
> analitica.  O c'e' qualcosa che non vedo?

Siamo d'accordo. Il problema è nella fattibilità della cosa nel caso
della trasformazione.

> Mi chiedo se non e' gia' normale per dati raster di trasformare on the
> fly sia per una trasformazione geometrica (mappare i pixel a coordinate
> x/y di un sistema di riferimento della carta) che anche una
> trasformazione da un sistema di riferimento in un altro.  Forse spaglio?
> 
>>> * non capisco del tutto che intendono essattamente con "fitting"  oppure
>>> "interventi geometrici locali", ma non sono alla fine un
>>> rubber-sheeting? (anche questo un termine molto vaghe che potrebbe
>>> riferirsi a cose ben diverse).
>> Attenzione: di trasformazioni ce ne sono tante e il rubbersheeting è
>> proprio la più "distruttiva". Per intenderci, una trasformazione che
>> rende le linee in curve è, ai ns fini, particolarmente inadatta.
> 
> Hmm.  La trasformazione lineare usato in triangoli preserve linee e
> magari "cambia direzione" ai confini di un triangolo al altro  (allora
> dipende quanto fino sono i triangoli).  
> 
> Mi sembra che vedere che fa in qualche esempio vero sarebbe piu' facile
> che ragionare teoricamente...

San Tommaso docet ;)

Ciao
Antonio
















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