[Gfoss] WinGRASS nativo: è proprio necessario?

G. Allegri giohappy a gmail.com
Lun 10 Dic 2007 23:34:59 CET


Markus, sono contento per te :-) E ti invidio anche un po'! Sicuramente sono
io un incapace (mancava come premessa!)
Allora ti intervisto (lo faccio veramente per capire, senza sarcasmo):

 - Editing:
    come fai (se ne hai bisogno) quando devi controllare la correttezza
topologica durante l'editing?
    cosa fai quando commetti un errore (undo/redo)?
    se hai un elenco di 100+ valori definiti a priori per gli attributi,
come fai a controllarne il corretto inserimento? Devi ogni volta andare
come si era definita quella cosa (es. una formazione geologica) e scirverla
ogni volta (un mio vecchio wish: possibilità di definire un set di valori
per gi attributi)

 - Vestizione cartografica:
    ammetti che la gestione delle simbologie è un po' carente... come lavori
te? A parte le varie soluzioni rocambelesche tramite sw esterni, tipo
Inkscape, come fai quando sono rischieste simbologie complesse e, magari,
codificate a priori (es. progetto CARG, Carta Geologica d'Italia)? Hai mai
avuto bisogno di salvare la simbologia di un progetto, per condividerla con
altri utenti?
    e per la produzione di layout pronti per il plotter, anche in questo
caso tocca delegare a sw non-GIS.

 - Lavorando su progetti grandi, hai mai avuto bisogno di gestire il
versioning multiutenza?

 - Quanto ritieni importante, da 0 a 10, facilitare l' "accesso" a Grass per
utenti con competenze GIS di base? E' la stragnde maggioranza dell'utenza
GIS di oggi (PA, ditte di produzione cartografica, ecc.).

 - Ritieni che la portabilità dei progetti realizzati in Grass sia
sufficientemente matura? Io vorrei qualcosa come il geodb di Esri... ma non
è una richiesta molto condivisa, mi sembra.

Queste sono solo alcune delle domande maturate dalla mia esperienza
quotidiana, e di altri colleghi.

Sono d'accordo con strk, ma allora evitiamo di dire che il sw proprietario è
"merda" (scusate il termine), perché sinceramente si passa agli occhi di
molti come una nicchia di gente fuori dal mondo... Ripeto, lunga vita ai
FOSS, avanti con tenacia... ma anche la giusta dose di umiltà che aiuta a
migliorare. :-) (lo dico anche per me!)

Giovanni

PS Scusate lo spirito ipercritico di queste email

2007/12/10, strk <strk a keybit.net>:
>
> On Mon, Dec 10, 2007 at 11:01:57PM +0100, G. Allegri wrote:
> > Permettetemi questa intrusione temeraria: forse ciò che Francesco dice,
> se
> > da un lato è il punto di forza dell'OS (la libertà) dall'altra diventa
> > spesso il suo punto di debolezza (l'anarchia).
>
> L'anarchia e la liberta' vanno a braccetto.
> E' il punto di forza del software libero.
>
> La popolarita' del software libero ha generato dei
> fraintendimenti, ed una strana frenesia per correre
> dietro agli utenti...
>
> Il software libero non e' necessariamente meglio di quello
> proprietario dal punto di vista dell'immediata usabilita'.
> E' meglio dal punto di vista della liberta' che hai di renderlo
> usabile *per te* e/o per la *tua comunita'*.
>
> Quando e' migliore dal punto di vista tecnico e' solo perche'
> maggiori sono gli investimenti (tempo e denaro) che le persone
> fanno su uno strumento condiviso, creando una comunita'.
>
> My 2 cents..
>
> --strk;
>
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