[Gfoss] QGIS - georeferencer

Pietro Blu Giandonato p.giandonato at gmail.com
Mon Aug 13 09:40:49 CEST 2007


Il 12/08/07, Marco Cerruti <cerruti.marco a gmail.com> ha scritto:
>
> 2 - Quale tipo di trasformazione è meglio usare: lineare, helmert lineare,
> > > cubico, etc. ?
> >
> >
> > A mio parere la lineare (meglio ancora la nearest neighbour), perchè
> > secondo la mia esperienza, con una cubic, IWG o altri algoritmi di
> > riclassificazione si potrebbero falsare molto i valori dei pixel
> > dell'immagine georiferita, perdendo anche delle informazioni.
> >
>
> Argomento molto interessante. Direi che sulla scelta incide anche il fine
> ultimo: ad esempio non userei algoritmi di resampling tipo cubic
> convolution, puntando invece sul nearest neighbour, se sull'immagine
> georiferita dovessi implementare classificazioni automatiche, appunto perché
> le implementerei su valori "falsati". Idem se il mio lavoro sull'immagine
> dovesse comportare la ricostruzione dei valori di radianza delle superfici
> al suolo, perché anche in questo caso partirei da DN ricampionati. Invece
> potrebbe essere preferita una cubic alla nearest neighbour per approcci di
> fotointerpretazione, perché sarebbero sicuramente mantenuti meglio gli
> elementi lineari ed i confini tra le parcelle di terreno.
>
> 3 - Quante coordinate è bene inserire per avere una georeferenziazione
> > > decente?
> >
> >
> > Sempre secondo la mia esperienza, il meno possibile (sic!), ovvero
> > comunque non meno di quattro presi il più possibile ai vertici. Mi spiego.
> > Molti pensano che più GCP vengono presi, migliore sarà il risultato. Il
> > fatto è che i punti andrebbero presi in maniera bilanciata. Oltre i 4 presi
> > ai vertici, bisognerebbe prenderne altri 4 presi nei punti medi dei 4 lati
> > dell'immagine, e così via anche per quelli più interni. Questo perchè il
> > processo di georeferenziazione è di fatto un "warping", l'immagine viene
> > cioè stiracchiata come un foglio di gomma (in inglese appunto "rubbersheet")
> > "inchiodandola" letteralmente ai GCP. Bene, se si usano GCP non equamente
> > distribuiti sull'immagine, si corre il rischio di avere delle zone più
> > "precise" (quelle con maggior n. di GCP) e altre meno. Col risultato che il
> > dato sarà disomogeneo dal punto di vista della correttezza del
> > posizionamento. Meglio dunque usare 4 GCP presi ai vertici, che 16 presi in
> > maniera disomogenea nel dataset. Per quella che è la mia esperienza, ho
> > georef. con ottimi risultati fogli IGM scala 1: 50.000 (ris. 4m/pixel)
> > con soli 4 GCP presi ovviamente ai vertici.
> >
>
> Vero, meglio pochi GCP ma buoni, anche se l'immagine da georiferire non
> viene esattemente inchiodata ai GCP. Nel senso che anche rispetto ai GCP si
> avrà un errore di ricampionamento, quindi il discorso si riduce ad una
> ottimizzazione del RMS error nel resampling, appunto ottimizzando la scelta
> dei GCP.
>

Giustissima precisazione Marco. Durante la scelta dei GCP è sempre bene
volta per volta considerare il RMS dei punti. Se questo è troppo alto
rispetto alla tolleranza d'errore che abbiamo scelto (es. 15m su un dato di
4m/pixel di risoluz) sarà bene scartare il GCP incriminato e/o rivedere il
posizionamento degli altri. Insomma, il classico discorso sulla coperta
troppo corta... tiri da una parte e scopri dall'altra.

Pietro Blu

M
>
>


-- 
Pietro Blu Giandonato
     email: p.giandonato a gmail.com
     web: http://digilander.libero.it/blugis/
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