[Gfoss] GIANT 3D - modelli dati GIS 3D interoperabili

Stefano Costa steko at iosa.it
Wed Apr 18 16:35:44 CEST 2007


Il giorno mer, 18/04/2007 alle 15.27 +0200, Andrea Scianna ha scritto:
> 
> Invio, alle due liste GRASS e GFOSS, queste note, con le quali ho 
> risposto a chi mi chiedeva notizie sul nostro modello GIANT.
> In tali note ho riportato  alcune sommarie considerazioni (slegate
> spero 
> non troppo) sulle mie esperienze e di chi operano all'interno del 
> GISLAB, e sulle conoscenze che mi porto dietro come sviluppatore di 
> applicazioni CAD (fatto lontano del passato sul quale dovrei anbche 
> aggiornarmi), perchè potrebbero essere utili per innescare un
> dibattito 
> e permettere lo sviluppo dell'argomento, che è di mio specifico 
> interesse in termini di ricerca di modelli innovativi per i GIS 
> applicabili ai diversi settori della conoscenza. Ciò potrebbe essere 
> interessente per ulteriori sviluppi sperimentali di GRASS ai quali mi 
> piacerebbe dedicarmi.

Caro Andrea,
come Stefania, credo che molti archeologi siano fortemente interessati
all'argomento GIS 3D. Oggigiorno gli sviluppi software mainstream non
sono eccezionali in questa direzione (pensate a quanto è "cool" Google
Earth con gli edifici in 3D - purtroppo è solo un visualizzatore e non
un GIS).

Il CAD è da questo punto di vista una "bestia nera": in archeologia
chiunque utilizzi gli strumenti informatici per fare analisi e gestione
avanzata dei dati sa che un CAD non può essere lo strumento adatto. E
tuttavia nessun GIS è soddisfacente per la gestione di dati 3D. Quanto
alla scala, non la vedo come un fattore a favore dei CAD. La possibilità
di GRASS di gestire uno spazio XY(Z) privo di definizioni geografiche è
spesso usata per gli scavi archeologici quando non c'è bisogno di
inquadrarli in un contesto regionale. Ho visto usare un altro GIS (ma
non importa, poteva essere anche GRASS o GQIS) per mappare micro-usure
micrometriche su strumenti litici preistorici. La scala non è un
problema.

Lo scorso anno ho visto alcuni interventi a Vienna abbastanza
entusiastiche sull'utilizzo di voxel per la gestione di scavi
preistorici e per la digitalizzazione di vecchi scavi a partire dalla
documentazione cartacea
( http://www.stadtarchaeologie.at/tagung/archiv/ws11/11ses8.htm e
http://www.stadtarchaeologie.at/tagung/archiv/ws11/11ses1.htm - gli
interventi di Undine Lieberwirth).
Personalmente non sono del tutto convinto che questa possa essere la
soluzione da seguire, anche se di definitivo non c'è mai niente.

Qui a Siena l'utilizzo dello scanner 3D per il rilievo è in fase
sperimentale da diversi anni e per quanto ne so viene usato anche GRASS,
congiunto con il software proprietario dello scanner, per le sue
capacità di analisi. Ma non conosco la situazione nel dettaglio.

La speranza, confortata dalle parole di Andrea, è che GRASS possa
crescere con le sue funzionalità 3D, lo sviluppo (difficile, lo
sappiamo) di una topologia 3D, la gestione di volumi complessi, più
complessi di un cubo intendo, collegati ai DBMS (magari object-oriented
oltre che relazionali), con possibilità di analisi spaziale.
Della visualizzazione, sinceramente, mi preoccuperei in un secondo
momento. Ma mi pare che la tendenza del mercato software (libero o meno)
sia nella direzione opposta. Una esperienza significativa è comunque
quella di OpenSceneGraph. Tempo fa avevo segnalato anche VisIt
http://www.llnl.gov/visit/home.html che sembra più potente di Paraview e
legge direttamente GDAL - e spero anche GRASS - ma è molto complesso da
compilare.

Ho messo in copia Stefania (almeno spero che quello sia il suo indirizzo
attuale), a cui segnalo per concludere la mailing list internazionale
http://list.iosa.it dedicata ad archeologia quantitativa e software
libero, e il workshop che stiamo organizzando a Genova per il giorno 11
maggio http://workshop07.iosa.it 

Un saluto, e un auspicio per la crescita del GIS libero nella terza
dimensione...

Steko

-- 
Stefano Costa
Jabber: steko a jabber.linux.it
http://www.iosa.it Open Archaeology
Io uso GNU/Linux!





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