[Gfoss] WebMapping: Editing online

Stefano Menegon menegon at mpasol.it
Fri Oct 20 15:22:09 CEST 2006


Sicuramente Tim Bray ha ragione per molte cose e forse anche per
tutte, ma fortunatamente i piu' importanti standard dell'OGC sono
adottati da alcuni anni in numerosi prodotti open source e
"commerciali" percio' sono gia' uno standard di fatto e non solo sulla
carta (parlo principalmente di GML,WMS e WFS). Per fare solo un
esempio NASA, ESA e numerosi altri siti distribuiscono attualmente
numerosa cartografia utilizzando questi standard.
es. http://mapserv2.esrin.esa.it/cubestor/cubeview/cubeview.cgi

--
stefano


On Fri, Oct 20, 2006 at 10:54:21AM +0200, Francesco P. Lovergine wrote:
> On Fri, Oct 13, 2006 at 12:37:37PM +0200, Stefano Menegon wrote:
> > Il mio parere e' che, per quanto possibile, vengano utilizzati
> > standard OGC (in questo caso WFS-T) anche se l'architettura e' piu'
> > complessa e gli strumenti attualmente a dispozione (soprattutto
> > client) non sono anora il massimo. Il motivo principale e' sicuramente
> > l'interoperabilita' dell'applicativo finale, e c'e' sempre il
> > vantaggio che quando saranno pronti strumenti di editing piu' avanzati
> > (spero tra non molto) l'integrzione e la migrazione con il vecchio
> > sistema sara' semplificata di molto.
> > 
> 
> A tal proposito su LJ di Novembre c'e' una bella intervista a Tim Bray 
> che non e' esattamente l'ultimo arrivato e cito:
> 
>  Unfortunately, the attempt to standardize this excellent idea, under
>  the WS-* label, has gone off the rails.  It is insanely complex,
>  baroque and abstracted, and implementing it requires reading hundreds
>  of pages of poorly written, unstable specs and dealing with ferocious
>  inter-vendor politics.  Fortunately for the future, there is a
>  rock-solid base of proven, efficient, scalable, standardized
>  technology: HTTP, XML and so on, and some very clear guidance on how to
>  do things: REST.  So, I expect WS-* to fall far short of expectations,
>  but Web Services, done more simply, to be the default way of doing
>  things in the future.
> 
> Sulla interoperabilita' futura insomma ci andrei cauto, questi standard
> potrebbero presto rimanere una bel paccone di carta. Non sarebbe
> la prima volta che gli 'standard' di commitee rimangono lettera morta,
> usata solo da una minoranza di impavidi...
> 
> -- 
> Francesco P. Lovergine
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