[Archeologia] Diritti d'autore e banche dati per i beni culturali: breve resoconto

Stefano Costa steko a iosa.it
Mar 23 Giu 2009 15:14:58 CEST


Di nuovo un saluto a tutti.
Di seguito trovate un breve resoconto del seminario che si è tenuto il
mese scorso a Genova. Colgo ancora l'occasione per ringraziare i
relatori per la disponibilità e l'impegno dimostrato, in particolar modo
nella discussione.

Stefano

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 Diritti d'autore e banche dati per i beni culturali
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Il giorno 7 maggio 2009 si è tenuto a Genova, presso l'aula magna
della Facoltà di Lettere e Filosofia, il seminario sul tema “Diritti
d'autore e banche dati per i beni culturali”, terzo ed ultimo
appuntamento del ciclo di incontri: “Nuove ricerche e giovani
ricercatori” organizzato, per il secondo anno consecutivo, dal
grupporicerche_ della sezione di Genova dell'Istituto Internazionale
di Studi Liguri (IISL_).

.. _grupporicerche: http://www.grupporicerche.it/
.. _IISL: http://www.iisl.it

Lo spunto per l'organizzazione di tale incontro, di interesse per
molte figure professionali che operano nel settore dei beni culturali,
è nato da alcune delle problematiche emerse nel corso del progetto
IOSA_, un progetto dello stesso grupporicerche, primariamente dedicato
alla promozione e allo sviluppo del software libero e open source in
ambito archeologico. Il progetto, che è andato maturando nel corso del
tempo, è recentemente giunto ad affrontare problematiche quali la
diffusione e l'utilizzo di formati e standard aperti per lo scambio
dei dati, il miglioramento della circolazione del sapere tramite
l'apertura delle banche dati e l'adozione del modello “Open Access”
per la produzione scientifica.

.. _IOSA: http://www.iosa.it/

Se, infatti, tecnicamente non esistono limiti all'adozione di un
modello di sviluppo della ricerca che possa essere basato sulle
caratteristiche sopra dette, notevoli limiti sono dati proprio dai
problemi di tipo legale, normativo e burocratico connessi alla
proprietà e al diritto d'uso dei dati raccolti nelle ricerche
archeologiche.

Dal progetto IOSA è nata così la necessità di rendere liberamente
disponibili ed utilizzabili i dati derivanti dalle ricerche
scientifiche o la necessità di utilizzare i dati pubblicati da altri
ricercatori senza per questo violare alcun diritto degli stessi. Sulla
scorta di quanto già - almeno in parte - fatto nell'ambito di alcuni
workshop nazionali sul free software, si è deciso di organizzare una
giornata dedicata esclusivamente alla suddetta problematica.


Un breve resoconto
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Il seminario, aperto alla partecipazione di tutti gli interessati, ha
visto la presenza di numerosi studenti delle università di Genova e
Torino, e di alcuni professionisti del settore, direttamente toccati
dai temi della discussione.  All'incontro, che ha avuto come
moderatore Stefano Costa (coordinatore del progetto IOSA), sono stati
invitati a partecipare:

- Gianluca Pesce, membro del grupporicerche e del progetto IOSA;
- Giulio Montinari, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della
  Liguria;
- Federico Morando, del Centro NEXA del Politecnico di Torino;
- Augusto Palombini, ricercatore CNR-ITABC e membro della
  Confederazione Italiana Archeologi.

Grande spazio è stato dato alla discussione pubblica, che è stata
avviata al termine delle relazioni e aperta a tutti i partecipanti. La
forma poco convenzionale delle relazioni, che sono state spesso
inframezzate dalle osservazioni dei diversi relatori e la tematica
alquanto sentita ha permesso di toccare elevate punte di
partecipazione collettiva durante le quali il pubblico non solo ha
posto domande ai realtori ma portato anche esempi concreti di
esperienze vissute.

Entrando più nel dettaglio delle singole relazioni, è possibile
sottolineare come Gianluca Pesce abbia cercato di introdurre le diverse 
problematiche legate al tema della giornata presentando le riflessioni
emerse da un lavoro sperimentale volto a sviluppare il massimo grado
di interazione tra software libero, standard informatici aperti
realizzati apposta per il settore dei beni culturali e licenze
libere. Tale sperimentazione, più in particolare, si è basata
sull'implementazione di un database utile a raccogliere i dati
provenienti da diversi tipi di schede ICCD di livello inventariale.
Uno strumento, questo, sviluppato sulla scorta dell'esperienza
maturata in un più complesso progetto di schedatura svolto negli anni
precedenti per conto della Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici della Liguria. Il lavoro si è concretizzato nello
sviluppo di uno script, rilasciato sotto licenza libera GNU GPL,
realizzato con il linguaggio standard ISO SQL92 per la definizione di
strutture dati.

Giulio Montinari ha, invece, presentato la sua esperienza presso
l'Ufficio
Catalogo della Soprintendenza, mostrando nel dettaglio il sistema
informativo utilizzato per la gestione territoriale di tutti i beni
catalogati, interamente basato su software libero. Il sistema è
attualmente disponibile solo per il personale della soprintendenza
tramite la rete Intranet, ma Montinari non ha escluso che nel
prossimo futuro una parte dei dati possano essere liberamente
consultabili, compatibilmente con le esigenze di tutela.

Federico Morando ha presentato una breve ma efficace panoramica sul
diritto d'autore in ambito digitale, soffermandosi in particolare
sulle possibilità offerte dalle licenze Creative Commons. Sullo
specifico tema delle banche dati, ha inoltre illustrato i progressi
ottenuti nell'ambito dell'iniziativa Science Commons per la libera
circolazione di dati scientifici. Infine ha evidenziato come la
problematica principale sia nella individuazione dei titolari dei
diritti. In particolare, nell'ambito lavorativo ed editoriale, taluni
contratti possono prevedere la cessione di tutti i diritti di
sfruttamento economico al committente, impedendo di fatto agli autori
degli studi di far circolare liberamente le proprie scoperte.

Augusto Palombini ha approfondito la tematica dell'accesso alle banche
dati e agli archivi e magazzini statali che custodiscono beni
culturali, evidenziando la discrezionalità che è di fatto consentita
al funzionario nel concedere o meno tale accesso a studenti e
ricercatori in genere. Sotto diversi profili legislativi ci sono
motivate ragioni perché questo accesso sia consentito dietro
presentazione di una opportuna richiesta. La Confederazione Italiana
Archeologi ha predisposto un modello di questa richiesta che verrà
presto messo a disposizione per tutti coloro che avranno necessità di
effettuare tali richieste.

Durante la discussione finale, molto partecipata, sono stati
ulteriormente esaminati:

- i problemi legati ai metodi tradizionali di pubblicazione rispetto a
  quelli resi disponibili dalle tecnologie della rete;
- la scarsa chiarezza relativa alla cessione di alcuni diritti in
  ambito contrattuale;
- i timori in larga parte ingiustificati da parte dei detentori di
  banche dati a renderle disponibili;
- i vantaggi offerti dalla circolazione libera di dati e pubblicazioni
  nell'ambito della ricerca;

Come è stato chiaramente espresso in apertura di seminario, gli sforzi
svolti per ottenere un riconoscimento dei diritti d'autore non sono
stati pensati per consentire di “sigillare” la conoscenza, perpetrando
la situazione attuale, ma al contrario sono mirati a favorire una
sempre maggiore circolazione delle informazioni – in tutte le forme
disponibili oggi e in futuro – in grado di creare circoli virtuosi di
condivisione del sapere e nuovi percorsi di scoperta e ricerca, come è
ormai ampiamente dimostrato da quei settori che già stanno percorrendo
questa via.
-- 
Stefano Costa
http://www.iosa.it/ Open Archaeology
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